M5s a gamba tesa sull’ospedale di Spoleto: “Da sindaco e Asl solo promesse”

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M5s a gamba tesa sull’ospedale di Spoleto: “Da sindaco e Asl solo promesse”

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del M5s sull’ospedale di Spoleto

Neanche lo scorso 27 settembre il Consiglio comunale è riuscito a votare una mozione tanto importante come quella a sostegno del punto nascite di Spoleto, dopo 9 mesi e oltre di attesa. Prendiamo atto che questa amministrazione non la consideri un’urgenza. Votare questa mozione significa prendere un impegno serio e determinato soprattutto verso il parto analgesia: un diritto e un servizio negato alle donne e promesso da tanto tempo, sia dall’Assessore Bececco sia dal Direttore generale Fiaschini.

Siamo qui con forza a chiedere come mai questo servizio non sia partito e come mai le promesse siano rimaste solo tali. Sappiamo infatti che sono stati assunti altri anestesisti e allora cosa blocca la partenza del servizio? Nonostante questo, i numeri di Ostetricia e Ginecologia sono davvero lusinghieri, avendo in agosto toccato un +30% di parti rispetto allo scorso anno. Questo non significa che il servizio di partoanalgesia, garantito h24 per legge nei punti nascita di II livello, debba essere messo nel dimenticatoio.

A queste domande ci aspettiamo risposte politiche, da chi è il reggente della Sanità spoletina, ma anche e soprattutto dai tecnici, Primario dott. Tazza e dal dirigente Fiaschini. Purtroppo le condizioni di salute di tutti gli altri reparti continuano ad aggravarsi. Il Sindaco rompa il silenzio e ci dica quando potremo leggere una relazione su quanto stiano facendo i famosi “saggi” spoletini e sull’altrettanto celebre “integrazione” dei due nosocomi di Spoleto e Foligno, perché ad oggi non abbiamo ricevuto più alcuna notizia in merito.

Qual è lo stato di fatto dei lavori dei saggi sia spoletini che folignati? Qualcuno avrà la premura di riferire nelle sedi istituzionali il corso dei lavori? Anche perché, così come sta avvenendo nei trasporti su rotaia, se Atene piange, Sparta non ride: la dismissione dei servizi sanitari e ferroviari a Spoleto porterà a stretto giro con sé pure Foligno a causa del depauperamento dell’area.

Il decreto 70 è assai restrittivo in fatto di numeri (utenti-reparti medici) tanto che alla lunga sarà difficoltoso anche per Foligno raggiungere i risultati richiesti. Quello che potrebbe accadere a livello ferroviario con la completa esclusione di Spoleto e Foligno verso la direzione sud della Capitale, potrebbe accadere molto presto nel campo sanitario. Questa città che cosa vuole diventare?