Spoleto, la esposto-denuncia: “Il Comune devasta un pezzo del paesaggio storico della città”
Pubblichiamo l’esposto denuncia fatto dall’esperto accademico di Biologia ambientale e residente nella Città di Spoleto Bernardino Ragni su un danno ambientale irreversibile che si starebbe verificando nell’antico accesso della Flaminia Vecchia ribattezzato via delle Crocerossine:
Il segmento stradale in argomento è fiancheggiato su entrambi i lati da un filare di pini domestici o da pinoli (Pinus pinea) di età intorno 85 anni e di altezza totale intorno 19 metri. Sul lato Est vegetano 23 alberi, su quello Ovest 20; qualche esemplare di roverella (Quercus pubescentis) si alterna alle grandi conifere. Sul lato Est risultano abbattuti almeno 5 esemplari, su quello Ovest almeno 10.
Tutti gli alberi si mostrano in buone o eccellenti condizioni vegetative e statiche, nonostante che la maggioranza di essi sia stata oggetto di pregresse potature condotte senza la minima competenza e sensibilità. Non si rileva alcuna deformazione del piano rotabile o di calpestio, sia sul lato della strada Flaminia, sia sul lato del campo di calcio sintetico.
Nell’insieme questo segmento di antica strada rotabile, attualmente in abbandono e obliterato, rappresenta un sito di grande valore storico-identitario per la Città di Spoleto, che dovrebbe essere valorizzato dal punto di vista culturale, ambientale, ricreativo e sportivo.
Non secondaria è l’importanza economica dei grandi alberi come produttori dei pregiatissimi pinoli, “frutti secchi” richiestissimi dal mercato alimentare-dolciario; a tale proposito si richiama l’attenzione sul fatto che, in passato, l’associazione di centinaia di chilometri delle strade italiane, in particolare del Centro-Sud, con il pino domestico o da pinoli, aveva proprio il molteplice scopo paesaggistico, ecologico ed economico, sopra evocato.
Si esclude assolutamente la necessità di qualsivoglia intervento di potatura o rimozione dei grandi alberi, da conservare scrupolosamente.
Inoltre, il costosissimo incarico affidato dall’amministrazione comunale qualche anno or sono allo studio Paganini di Viterbo che ha prodotto la Relazione fitosanitaria e dendrostatica sugli alberi di Spoleto (2011) si distingue per la “mano pesante” anzi pesantissima riguardo la sorte del patrimonio arboreo cittadino, propendendo più per la “eutanasia” che per la cura nei confronti di un vecchio o anziano malato.
Ciò nonostante dei 47 pini monumentali censiti in via delle Crocerossine (numeri d’inventario 359-406) solo uno, il 363, è stato “condannato” all’abbattimento (sentenza prontamente eseguita dai solerti uffici comunali) mentre per gli altri 46 sono prescritti interventi nulli, lievissimi, di medio impegno. Per nessuno di loro la costosa consulenza esterna sentenzia l’abbattimento. Purtuttavia diversi degli alberi monumentali “graziati” dallo studio Paganini sono stati comunque abbattuti. Ed ora, anche in barba al parere tecnico del severo consulente, il comune di Spoleto intende depauperare il bellissimo complesso di ben 8-10 altri alberi.
Il paradosso ulteriore sta nel fatto che i contribuenti hanno dapprima sborsato per la consulenza “assolutoria” eppoi sborsano ancora per l’esecuzione della “condanna” al fine di vedersi sottrarre al patrimonio ambientale, storico e paesaggistico della città, un’altra sua componente.
Infine: esiste la certezza di una soluzione tecnica alternativa al suddetto scempio; non necessariamente più costosa ma è risaputo che competenza, sensibilità e ingegno non albergano in questo settore della burocrazia municipale.
Eppoi: il Comune di Spoleto non ha titolo ad intervenire sulla strada in oggetto in quanto il processo di trasferimento formale, giuridicamente validante, della struttura viaria non è stato completato, quindi l’intervento dell’amministrazione spoletina è illegittimo.
Spoleto, 20 Settembre 2016
Bernardino Ragni
E TUTTO QUESTO PER DARE DEI CALCI A UN PALLONE !!!