Spoleto, il PD a Cardarelli: “Dovevi presentarti come Commissario piuttosto che come Sindaco”
Riceviamo il comunicato al vetriolo del Partito Democratico spoletino sull’assestamento di bilancio:
Non sono passati neanche 2 mesi dall’approvazione dell’ultimo bilancio che veniamo a scoprire dalla relazione del dirigente Gori della ulteriore mancanza all’appello 1,2 milioni di euro che dovranno essere recuperati entro il 30 di Settembre secondo le indicazioni dei revisori dei conti. Revisori che non hanno risparmiato dure critiche al bilancio presentato dalla Giunta Cardarelli visto che sul documento di revisione lamentano, anche con una certa preoccupazione, la mancata ricezione dei bilanci delle partecipate ed il relativo mancato accantonamento in bilancio, oltre a osservare che il Comune di Spoleto difficilmente riuscirà a riscuotere i tributi previsti nel bilancio di previsione.
È stato di fatto stravolto in poche settimane il bilancio previsionale: una scelta gravissima, indice che la Giunta Cardarelli si trova in estrema difficoltà e che sta navigando senza bussola; l’Assessore competente Pula latita in consiglio comunale e in commissione, sintomo di un certo nervosismo nella maggioranza sul tema dei conti, sta di fatto che ci aspettano ulteriori mesi di tagli che ancora la giunta non vuole chiarire come colpiranno cittadini e servizi. L’assordante silenzio della giunta sul futuro dell’A.Se. e dei suoi 41 dipendenti è forse un preoccupante segnale di come dobbiamo intendere la futura azione di tagli per far quadrare dei conti fatti male nel bilancio di previsione ?
Non solo. Veniamo a scoprire dopo mesi di proclami che l’ufficio tributi viaggia in alto mare, nonostante le tante promesse fatte fin dalla campagna elettorale di questa Giunta, dopo un costoso bando, dopo la presentazione fatta in pompa magna della riorganizzazione dell’ufficio tributi dal novembre 2015. Oggi invece nulla è cambiato, anzi dalle parole del dirigente Gori veniamo a conoscenza di una peggiorata situazione riguardo a cartelle pazze o mai trovate, file interminabili, inefficienza e disservizi preoccupanti. In tutto questo le proposte del PD non sono neanche state ascoltate, come l’aumento delle rate da 12 a 18 mesi per il pagamento dei debiti verso il Comune previste dal diritto di interpello, l’abbattimento della soglia minima per la richiesta di rateizzazione dei debiti oggi ferma a 200 euro. Nulla di fatto anche per il “baratto amministrativo” che avrebbe aiutato sia i cittadini in difficoltà a pagare sotto forma di ore lavoro, sia il Comune di Spoleto a ridurre tempi, costi e ingolfamento dello stesso ufficio tributi oggi in enorme difficoltà.
Dubitiamo infine che l’ipotizzato affidamento ad Equitalia della riscossione dei tributi (decisione tra l’altro in controtendenza rispetto a tanti altri enti locali e nazionali che se ne stanno liberando), possa cambiare qualcosa di sostanziale: se le famiglie non hanno soldi per il Comune di Spoleto non li avranno (forse a maggior ragione) per Equitalia.
Vanno trovate delle alternative, occorre potenziare nei fatti, e non negli annunci, l’ufficio tributi, oltre a pensare a forme di pagamento più flessibili per i cittadini debitori che possano portare a vantaggi reciproci, per l’ente e per le famiglie in difficoltà.
Per concludere sull’assestamento di bilancio. Questi numeri ci sembrano troppo ballerini, ogni due mesi la Giunta Cardarelli mette in scena un walzer con “qualche” milione di euro da aggiungere o togliere a seconda del caso, giochi di prestigio finanziari come quando si inseriscono nel bilancio le entrate di alcune partecipate, perché in positivo, e si omettono le perdite di altre partecipate, come giustamente hanno fatto notare i revisori. Ma cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: la parola d’ordine è sempre tagliare, dar di ragioneria, nessuna idea progettuale o di investimento per il futuro della città, assenza totale di decisioni politiche, mancanza di volontà di ascoltare le ragionevoli alternative proposte dal Partito Democratico.
Forse il Sindaco Cardarelli avrebbe avuto più successo a presentarsi come Commissario piuttosto che come Sindaco: sarebbe stato coerente con la sua politica di tagli, più che “aprire i cassetti” sembra volerli definitivamente svuotare e accuratamemte chiudere.