Spoleto, un anno fa l’addio a Nazareno

nazaSpoleto, un anno fa l’addio a Nazareno

Sono più o meno le 10,00 di un normale martedì di fine maggio, fine scuola, energie scariche. E’ un cambio d’ora e me ne sto sul corridoio della scuola a fare due battute con una mia collega , aspettando di riprendere le lezioni.

Io l’ho visto ( Nazareno) un paio di giorni prima per un’intervista che però non abbiamo potuto fare, perchè lui si è attardato a Roma. Abbiamo deciso che l’avremmo fatta proprio nel pomeriggio di martedì.

All’improvviso mi squilla il cellulare: è Giampaolo Emili rispondo  perchè avverto una certa insistenza e lui mi dice se ne so niente, ma dalle notizie arrivategli Nazareno non c’è più. Mi sembra assurdo, irreale, semplicemente impossibile.

Antonella, la cugina attaccatissima di Nazareno e mia collega non c’è, allora chiamo Emanuele, suo cognato, con la certezza e la speranza che smentisca tutto.

Invece mi risponde e non mi fa neanche parlare e mi dice che è tutto vero. Nazareno è lì, disteso davanti a lui, fuori dalla sua macchinata finita fuori strada a pochi metri da casa. 

Questo è il ricordo che ho di quel 26 maggio 2015. Ciao Nazareno.

Francesco Ragni

2 Responses

  1. Una grande versona in tutti i sensi, di una umanità che supera qualsiasi immaginazione, un amico vero sin dall’infanzia, eh si perche ci conoscevamo da più di 50 anni, grazie Nazzareno, grazie di essere stato mio amico, ti voglio bene ovunque tu sia.

  2. Una grande versona in tutti i sensi, di una umanità che supera qualsiasi immaginazione, un amico vero sin dall’infanzia, eh si perche ci conoscevamo da più di 50 anni, grazie Nazzareno, grazie di essere stato mio amico, ti voglio bene ovunque tu sia.

I commenti sono chiusi.