La conduttrice Eleonora Daniele a Cascia con le donne di Santa Rita 2016

178255923La conduttrice Eleonora Daniele a Cascia con le donne di Santa Rita 2016

La mattina del venerdì santo 25 marzo, nel giorno in cui i fedeli tradizionalmente ricordano la passione e crocifissione di Gesù Cristo, la santa del perdono Rita da Cascia arriva su Rai Uno con una puntata speciale di “Storie Vere”, la rubrica di Unomattina in onda dalle ore 10.00 alle ore 11.10.

Il programma condotto da Eleonora Daniele trasmetterà un reportage realizzato direttamente dalla terra di Santa Rita, seguito dal dibattito in studio, per un intenso viaggio alla scoperta di una delle sante più amate al mondo, la mistica stigmatizzata che chiese a Cristo di ricevere proprio una delle spine della sua corona.

Da Roccaporena a Cascia, Eleonora Daniele condurrà i telespettatori nella vita quotidiana della santa, grazie alla ricostruzione di Don Simone Maggi, Prorettore del Santuario che sorge nel suo paese natale e al contributo dell’agostiniano Padre Pasquale Cormio che ci parlerà della santa direttamente dalla Basilica di Cascia che ne custodisce il corpo.

Una panoramica televisiva mozzafiato tra terra e cielo, passando per l’orto dei miracoli, fino ad arrivare in cima allo Scoglio, lo spuntone di roccia dove la donna usava raccogliersi in preghiera, a più di 800 metri d’altezza. Quello stesso picco da cui la tradizione racconta che Rita prese il volo per arrivare a Cascia, nel monastero allora intitolato a Santa Maria Maddalena.

Particolarmente intimo e suggestivo, sarà il momento in cui la Daniele incontrerà le eredi del messaggio ritiano, in quello stesso monastero che oggi è intitolato alla patrona dei casi impossibili e che accolse Rita dopo vari tentativi. In particolare, la Madre Vicaria Suor Maria Rosa Bernardinis accoglierà le telecamere in uno dei Parlatori destinati all’ascolto dei pellegrini, per testimoniare l’esempio di misericordia, dialogo e carità che, oggi come ieri, è reso concreto dal servizio quotidiano reso dalla Famiglia Agostiniana ai pellegrini che giungono a Cascia in cerca di una “cura per l’anima”.

Il viaggio prosegue con la testimonianza della carità ritiana che passa per la casa d’accoglienza Alveare di Santa Rita. Fondato dalle monache quasi ottant’anni fa per sostenere bambine e ragazze provenienti da famiglie in disagio, questo progetto sociale continua a esistere unicamente grazie alla generosità di numerosi benefattori che lo sostengono. La conduttrice di Storie Vere incontrerà Anna Simoni che, accolta da bambina nella casa dell’Alveare, oggi contribuisce all’aiuto nel ruolo di educatrice.

A testimoniare Santa Rita nei tempi moderni, sarà anche Vincenza Riccetti di Pigge di Trevi (Perugia), una delle cinque prescelte per la 28a edizione del Riconoscimento Internazionale Santa Rita che, ogni anno durante le celebrazioni dedicate alla santa, premia il merito delle donne distintesi per aver messo in pratica i valori ritiani. Moglie e madre di due figli, Vincenza ritirerà la prestigiosa onorificenza il prossimo 21 maggio, alla vigilia della solennità liturgica della santa, per essersi distinta nella sua dedizione ai familiari che concilia da anni con l’attività di volontariato presso la casa d’accoglienza “Monsignor Pietro Bonilli” di Trevi, dove sono accolte bambine e ragazze con disabilità psico-fisica e intellettiva.

Oltre a Vincenza Riccetti, le Donne di Rita 2016 sono: Angela Sorrentino di Lampedusa, che riceverà la pergamena simbolo del riconoscimento a nome del gruppo Caritas della Parrocchia S. Gerlando e degli abitanti di Lampedusa che ogni giorno tendono la mano ai tanti profughi in cerca di una speranza nel futuro. Margaret Karram, araba, cattolica, di nazionalità israeliana e di origine palestinese. Ha favorito il dialogo tra cristiani, ebrei, musulmani, israeliani e palestinesi partendo “dal basso”, dalla quotidianità della vita vissuta. Delegata del Movimento dei Focolari per Israele e Territori Palestinesi, è membro della Commissione episcopale per il dialogo interreligioso dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici della Terra Santa. Suor Carolina Iavazzo ha lavorato contro la mafia e l’illegalità al fianco del Beato Don Pino Puglisi (il sacerdote che la mafia ha assassinato nel 1993 a Palermo). Oggi, è nella “Fraternità Buon Samaritano” di Bosco Sant’Ippolito, una contrada di Bovalino (Reggio Calabria), dove ha avviato il Centro di aggregazione giovanile “Padre Puglisi”. Elena Maximova, presidente a Gomel (nella Bielorussia messa in ginocchio dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986) dell’Associazione Famiglie con figli inabili. Nella tragedia familiare dovuta alla malattia del figlio Maxim, morto l’anno scorso a 30 anni per la paralisi cerebrale che lo affliggeva, Elena ha reimparato a vivere in solidarietà con le famiglie vittime degli stessi tragici eventi.

Ospiti in studio, inoltre, approfondiranno tutti gli spunti “lanciati” dalle terre di Rita, con il contributo della storica e biografa Cristina Siccardi, dell’agostiniano Padre Vittorino Grossi e del giornalista vaticanista Paolo Corsini, oggi responsabile della redazione tg di Rai Parlamento. Ma la parola degli esperti sarà affiancata dalle testimonianze di vita vissuta dei devoti ritiani, che racconteranno le loro esperienze di grazie ricevute: Piera Rita Riganti da Morbegno (Sondrio), Roberto Conti da Pistoia e Aldo Palombini da Roma.
Piera Rita Riganti di Morbegno (Sondrio). Quando nasce, 69 anni fa, le viene diagnosticata una forma acutissima di setticemia, tanto da considerarla inguaribile. I genitori, davanti all’impossibilità della scienza, si rifugiano nella fede e nella devozione a Santa Rita. Fanno un voto alla Santa, per la guarigione della piccola. E Piera Rita guarisce miracolosamente.
Roberto Conti di Pistoia. È la sera di Natale del 2006 e Roberto scherza coi nipoti e gli altri parenti quando, all’improvviso, comincia a sanguinare copiosamente dalla bocca. D’urgenza, viene portato in ospedale. I medici e gli infermieri dicono di non aver mai visto una cosa del genere. Un giorno, accanto al suo letto, vede una suora che riconosce essere Santa Rita, una luce abbagliante, un’emozione unica e indescrivibile. Da quel momento, Roberto comincia a stare meglio.
Aldo Palombini di Roma. Testimone della grazia ricevuta dal padre Giovanni, nel 1930, quando, durante un controllo medico, gli viene trovata una “macchia”, come un’ombra, sul cuore. Giovanni viene ricoverato e la notte prima dell’intervento sogna Santa Rita nell’atto di staccare qualcosa proprio dal suo cuore. La mattina dopo, la moglie arriva in ospedale e avverte forte il profumo di rose, quello stesso che molti devoti affermano di sentire in occasioni di grazie ricevute. Quando il chirurgo, durante l’intervento, apre il torace di Giovanni, vede che l’uomo ha i “residui” di un gemello mai formatosi ma la cosa sorprendente è che questa parte risulta già tagliata, come asportata.