Un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Spoleto su richiesta della competente Procura, è stata eseguita a Bevagna dai Carabinieri della locale Stazione unitamente al personale della Digos – Questura di Perugia nei confronti di un dipendente comunale della cittadina umbra.
L’indagine prende le mossa dalla segnalazione giunta ai militari del Comando Provinciale di Perugia circa reiterati abusi dei benefici della legge 104/1992 da parte di un quarantenne impiegato presso il comune di Bevagna.
Attraverso un’indagine meticolosa gli uomini della Benemerita sono riusciti ad appurare che l’indagato, nei giorni in cui si assentava dal lavoro per usufruire dei citati permessi, si recava in Inghilterra per finalità certamente avulse dall’assistenza e cura del familiare inducendo, nel contempo, l’amministrazione comunale in errore dato che l’ente continuava a corrispondere la retribuzione al lavoratore pur non usufruendo della prestazione di quest’ultimo.
Parallelamente si è accertato, a carico del malfattore, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza circa la sottrazione e la formazione di documenti d’identità falsi dal Comune bevanate. Il personale della Questura di Perugia ha accertato che moduli di carta d’identità, risultati sottratti dal Comune umbro, avevano costituito oggetto di un controllo in Inghilterra da parte delle Autorità britanniche. Si evinceva dunque, a seguito delle indagini del caso, che mentre le fotografie apposte sui documenti appartenevano ai soggetti controllati, le generalità e gli altri dati anagrafici corrispondevano invece a cittadini residenti a Bevagna.
Ulteriore capo d’imputazione contestato al dipendente comunale è una falsa richiesta di retrocessione di loculi cimiteriali a discapito di una signora anziana. L’attività d’indagine condotta dai carabinieri del Comando Stazione di Bevagna unitamente alla locale Polizia Municipale ha permesso di scoprire l’attività delittuosa del dipendente infedele, il quale, ricoprendo anche la carica di responsabile dei servizi cimiteriali, attraverso la falsificazione della documentazione inerente la restituzione di loculi, riusciva ad appropriarsi di ingenti somme di denaro frodando l’amministrazione comunale.
Per questi motivi, a carico del quarantenne bevanate, dopo le formalità di rito, è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari data la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in merito ai reati di furto aggravato, truffa, possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsa, abuso d’ufficio, falsità in scrittura privata e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.