Sei Comuni della fascia olivata insieme per candidarsi a patrimonio Unesco
Sei Comuni insieme per promuovere il territorio della fascia olivata pedemontana e arrivare a promuoverne la candidatura a patrimonio dell’Unesco. A siglare il patto le città di Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno e Spoleto, costituendo un comitato per la salvaguardia e la valorizzazione della fascia olivata pedemontana compresa tra la città di San Francesco e l’antica capitale del Ducato longobardo.
Riconosciuto il ruolo del comune di Trevi quale capofila, le istituzioni hanno così intrapreso un percorso finalizzato alla tutela dell’area, unica nelle sue caratteristiche. La presenza secolare della coltivazione dell’olivo in queste zone ha assunto una connotazione peculiare, grazie al rapporto con il contesto naturalistico e con insediamenti e attività antropiche; in virtù della compresenza di eccellenze paesaggistiche, spirituali, storiche, culturali, artistiche, produttive ed enogastronomiche, è possibile riconoscere il carattere di unicità del territorio.
La zona interessata dalla coltivazione dell’olivo, arricchita da siti di conclamato valore storicoartistico, necessita di essere riconosciuta nella sua eccezionalità e di essere adeguatamente valorizzata in contesti nazionali e internazionali; in questa direzione è stato istituito il comitato, che intende accogliere progressivamente le istanze delle realtà presenti e attive sul territorio, come associazioni, fondazioni, piccoli produttori, popolazione, al fine di includere tutti in un processo di allargamento graduale. Riconoscendo e promuovendo l’eccezionalità della fascia olivata quale area di straordinaria rilevanza paesaggistica e storico-artistica, l’intero contesto umbro balzerebbe in primo piano con il suo ruolo di tradizionale “culla” dell’olivicoltura.
Il primo passo del percorso intrapreso dal comitato è stata la richiesta, recentemente inoltrata al ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, di adesione al Registro Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali; l’iscrizione nel Registro può dare impulso all’intento del comitato di mettere a sistema le energie e le risorse delmterritorio, confermando inoltre il valore identitario dell’olivo per la cultura e le tradizioni dell’Umbria.
Il processo di adesione mira anche a potenziare le attività produttive connesse alla coltivazione dell’ulivo, allo scopo di diffondere una cultura alimentare consapevole e, soprattutto, di preservare la centralità dell’olio d’oliva in quanto prodotto d’eccellenza; il prodotto principale della coltivazione dell’ulivo, l’olio extra-vergine, rappresenta un bene unico e fondamentale, emblema della cultura alimentare mediterranea e dell’attenzione al benessere e alla salute che da sempre la contraddistingue.
Ponendo le basi per la creazione di una rete operativa, impegnata in un’attività di salvaguardia e promozione integrata, il comitato confida di poter gettare le basi per una futura candidatura del territorio quale bene Unesco; grazie alla presenza di beni già riconosciuti, come Assisi con i luoghi francescani e l’Italia Langobardorum tra Campello sul Clitunno e Spoleto, l’inserimento della fascia olivata nel Patrimonio Mondiale collegherebbe le presenze storiche e artistiche del territorio in un unico, straordinario contesto, che trova nella Via di Francesco fra gli oliveti e nella presenza immateriale del Santo un ideale tracciato di spiritualità.
Quante se ne inventano.e pensare che gli olivi piu vecchi dell’ Umbria sono situati in un azienda agricola di giano dell’ Umbria..e quest azienda è di proprietà del comune di Spoleto..quindi gli oliveti di Montefalco,Giano,montemartano,ecc,ecc di che parrocchia fanno parte?
Quante se ne inventano.e pensare che gli olivi piu vecchi dell’ Umbria sono situati in un azienda agricola di giano dell’ Umbria..e quest azienda è di proprietà del comune di Spoleto..quindi gli oliveti di Montefalco,Giano,montemartano,ecc,ecc di che parrocchia fanno parte?