Tre le persone imputate nel processo
Era il 2007 quando, in un cantiere edile spoletino, un uomo di origini palermitane ma stabilmente a Spoleto da oltre 20 anni ha un incidente sul lavoro che lo fa rimanere invalido.
Il 50enne stava lavorando come carpentiere quando, a causa della pompa che si sarebbe bloccata, sarebbe stato investito dal vuoto d’aria determinato dalla pressione sul terminale della pompa, facendo un volo di 5 metri e finendo a terra. Il risultato? Sei viti e sei placche lungo la schiena e un bastone che lo aiuta a camminare.
Sotto processo sono finiti in tre: il legale rappresentante, il responsabile dell’impresa e il coordinatore per la progettazione ed esecuzione dell’ opera e redattore del piano per la sicurezza. Le accuse riguarderebbero il fatto che l’operaio non sarebbe stato adeguatamento addestrato e che -secondo il tecnico Usl addetto al controllo e alla prevenzione sui luoghi di lavoro- il piano di valutazione dei rischi e quello operativo di sicurezza sarebbero stati incompleti.
I fatti sono ancora tutti da attestare ma quel che è certo è che il 50enne si trova ora a vivere con grandi difficoltà economiche oltre che fisiche: 500 euro di pensione, 4 figli da mantenere e una prospettiva di lavoro pari a zero.