Spoleto, la lettera di un cittadino contro un vigile

vigili urbaniLa lettera (che ci è arrivata via mail firmata) di un cittadino che racconta la sua disavventura con un vigile e la giustizia:
 
La giustizia dell’ingiustizia.
Vi voglio raccontare una storia……
 
Cinque milioni di anni fa c’era un mio antenato ,  c’era anche l’antenato del vigile che mi ha fatto contravvenzione, c’era anche l’antenato del funzionario comunale che ga fatto istallare il segnale di divieto di soste per i camper sul parcheggio della palazzina Micheli.
Gli ultimi giorni di maggio del 2012 un vigile urbano del comando di Spoleto  alle ore 12.15 in largo Perilli, ha compilato  un verbale per
“divieto di soste di camper” art. 7/02. € 39.00
Ora punto primo: ai fini della circolazione stradale in genere e agli effetti dei divieti di cui all’art. 6 e 7 del codice, gli autocaravan sono soggetti alla stessa disciplina prevista per gli altri autoveicoli. ( firmato Ministero dei trasporti – dipartimento per i trasporti terrestri – direzione generale per las motorizzazione – Divisione VIII )
Quindi il cartello è illegittimo e discriminatorio, la multa relativa è un abuso. Ho depositato il ricorso presso il Giudice di Pace del Tribunale di Spoleto il 4 di giugno 2012. Il giudice fissa la prima udienza il 20 settembre alle ore 9.40 io mi presento in giacca e cravatta il comune di Spoleto no. Il giorno 22/02/2013 il giudice deposita la sentenza in cancelleria , accoglie l’opposizione e annulla integralmente il provvedimento.
Giustizia è fatta.
E no manco per niente. Il rimborso delle spese per il ricorso? Il vigile non lo paga il comandante dei vigili non lo paga il sindaco non lo paga.
Questa è la giustizia! Il vigile ho ha commesso un abuso o non conosce il codice della strada.  
Non è una bella storia?                                                
« La giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, ( be io tanto piccolo non sono)  mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi. »
(Solone  giurista Ateniese 638 – 558 a.c. )
Caro il mio vigile
Est modus in rebus,
sunt certi denique fines
quos ultra citraque nequit consistere rectum.