Domiciliari per un culturista e 26 perquisizioni anche a Spoleto
L’operazione di oggi è il proseguimento dell’inchiesta Big Bull sul doping in palestra, avviata nel 2013 che ha visto 33 perquisizioni e un arresto a settembre 2014.
Stavolta, è finito ai domiciliari un culturista perugino di 35 anni, campione di fama internazionale. Obbligo di dimora per la fidanzata, una 25enne torinese. Sono accusati, a vario titolo, di esercizio abusivo della professione medica, falso e violazione della normativa antidoping, immissione in commercio di farmaci senza autorizzazione ministeriali.
Non solo: i carabinieri hanno eseguito all’alba anche 26 perquisizioni nei confronti di alcuni indagati di Perugia, Foligno e anche di Spoleto. E poi Milano, Torino, Falconara, Brescia e Ragusa. L’accusa è quella di ricettazione e violazione della normativa antidoping.
L’indagine era nata dalla segnalazione di un farmacista che aveva notato ricette strane fatte da un medico deceduto e portò all’arresto di un noto body builder, considerato un guru che prescriveva farmaci e settava dosaggi, a un altro indagato e a una rete di acquirenti di sostanze: 26 soggetti collegati, quasi tutti umbri, alcuni residenti in altre regioni.