Spoleto, ecco cosa abbiamo capito sul buco di bilancio da 15 milioni

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In questi giorni abbiamo provato a capire un po’ meglio cosa sta succedendo al bilancio del Comune di Spoleto, dopo il buco da 9.1 milioni di euro scoperto due anni fa. 

In pratica una legge del 2014 ha cambiato per tutti gli enti locali le regole contabili di riferimento per il mantenimento o la cancellazione dei famosissimi residui attivi e passivi, cioè crediti e debiti che il municipio deve ancora riscuotere o pagare. 

Tant’è vero che nelle scorse settimane, il dirigente finanziario Gori, l’assessore al bilancio Pula e i consulenti di una prestigiosa società esterna, hanno compiuto un nuovo riaccertamento straordinario dei residui. Il risultato conseguito dalla seconda pulizia dei conti imposta dallo Stato è stato positivo, nel senso che l’amministrazione comunale ha cancellato più debiti che crediti, chiudendo a +4.5 milioni.

Ma allora da dove arriva questo secondo buco di 15.5 milioni? Ve lo spieghiamo subito per come lo abbiamo capito. Lo Stato con le nuovi leggi ha imposto ai Comuni di creare un fondo che si chiama fondo crediti di dubbia esigibilità mettendoci dentro risorse molto importanti, calcolate sulla base delle percentuali di riscossione delle entrate degli ultimi 5 anni.

Nel caso di Spoleto la somma è di 15.5 milioni e nella sostanza delle cose è un buco di bilancio tecnico che dovrà essere ripianato in 30 anni con rate di 516 mila euro.