Francesca tetraplegica da 31 anni a causa di una pallottola diventa madre

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Una pallottola vagante l’aveva resa tetraplegica due anni fa. Domenica scorsa, all’ospedale di Perugia, ha potuto abbracciare per la prima volta, insieme al marito Antonio, sua figlia Vittoria, nata alle 12.12 nel giorno della festa delle donne.

«La loro non è una storia di tutti i giorni – dice il dottor Giorgio Epicoco, responsabile della struttura di Ostetricia del Santa Maria, nella mia professione di ostetrico che si protrae da 30 anni, è la prima volta che ho assistito al parto di una donna tetraplegica dall’età di due anni. Da quello che ci risulta, in letteratura non sono riportati casi con lesioni così precoci. La gravidanza è stata fortemente a rischio, ma la volontà della giovane mamma è stata più forte della sua disabilità».

La piccola è stata subito trasferita dalla sala parto del Santa Maria della Misericordia all’Unità di terapia intensiva Neonatale, e le sue condizioni a più di 24 ore dalla nascita, vengono definite più che soddisfacenti. Francesca fu colpita al collo da un proiettile vagante all’età di due anni in provincia di Salerno, un fatto di cronaca che all’epoca commosse l’Italia. A causa di quel proiettile vive su una sedia a rotelle. Poi a 18 anni incontra Antonio, e pochi giorni dopo si fidanzarono ufficialmente. «Gli amici – racconta il marito – mi prendevano in giro, ma in un pomeriggio d’estate parlando con Francesca capii che quella doveva essere la compagna della mia vita. Sapevo perfettamente ciò che poteva darmi e ciò che non potevo avere. ma per me andava bene, stiamo vivendo come in una favola».

Per oltre due mesi la donna è stata ricoverata presso la struttura della Unità Spinale, diretta dalla dottoressa Reneè Mashke: «In tanti anni di attività assistenziale – spiega – mai mi era capitato di seguire una paziente gravida con una disabilità così grave e così precoce. È stata una sfida per tutti gli operatori, e quando abbiamo saputo della nascita di Vittoria, abbiamo festeggiato, la consideriamo il frutto del nostro impegno, della volontà di aiutare una coppia a diventare genitori». Un frutto della tenacia di Francesca ed Antonio ed anche dei medici.Francesca, a differenza di Antonio è molto riservata, accompagna le sue parole con profondi sguardi alla piccola Vittoria, che verrà dimessa ragionevolmente fra un mese circa, quando il suo peso sarà arrivato oltre i 2.500 grammi.

Da credenti e devoti di San Gennaro, i coniugi due anni fa si trasferirono da Salerno a Napoli per chiedere la grazia. «Il nostro desiderio lo abbiamo messo anche per iscritto – raccontano -, in maniera semplice: “S.Gennaro facci diventare genitori”». Fra un paio di giorni Antonio dovrà tornare al lavoro di sempre, commesso in un supermercato. «Con mio cognato ho impiegato 4 ore mezzo a venire a Perugia, la nascita non era prevista per l’8 marzo, l’attesa è stata pesante, ma la gioia di vedere una figlia quando ho pensato per tanti anni che non sarebbe stato possibile, ci ha ripagato dei tanti sacrifici fatti».