«Nessun aiuto dalla Caritas e dalle istituzioni»
Dopo le parole del direttore della Caritas Pallucco, ora sono gli amici di Milanovic del Centro Storico a raccontare la sua storia.
Una storia che, scrivono, è la cronaca di una morte annunciata, ma una morte non certo dovuta -come s’è detto- al rifiuto di Milanovic di accettare i presunti aiuti che Caritas e istituzioni avrebbero proposto.
Ma chi era Milanovic? Mladjen Milanovic era uno spoletino a tutti gli effetti: «viveva a Spoleto da 23 anni, aveva una Carta di Identità rilasciata dal Comune di Spoleto, era entrato regolarmente in Italia dopo aver lasciato il suo Paese, allora ancora Jugoslavia sotto le bombe. Se negli ultimi anni quest’uomo era finito in condizione di clandestinità, è stato perché anni fa il suo datore di lavoro in una frazione di Spoleto scelse di metterlo in nero, privandolo dei requisiti per rinnovare i suoi documenti e quindi i suoi diritti.»
Negli ultimi anni, Milanovic aveva trovato riparo nei bagni pubblici del centro di Spoleto che nel settembre 2014 Comune e Ase hanno deciso di chiudere con un catenaccio, disinteressandosi totalmente dell’uomo. Le istituzioni diedero una notte di ospitalità al senza tetto in un albergo di Monteluco, l’unico del circondario disposto ad ospitarlo, salvo poi lasciarlo in mezzo a una strada.
Gli amici, residenti e commercianti del Centro Storico che Milanovic lo conoscevano da anni, si sono subito mobilitati perché sapevano che, senza un posto dignitoso, l’uomo sarebbe morto di freddo. Ad aggravare la situazione, la decisione di quei giorni di chiudere e sigillare con cancelli e inferriate la Stazione Ferroviaria di Spoleto, unico ricovero dal freddo per gli altri 3 o 4 clochard abituali della città.
«Subito dopo la chiusura dei bagni -si legge nella nota stampa- uno di noi ha accompagnato personalmente Milanovic ai servizi sociali e soprattutto alla Caritas e per questo possiamo testimoniare come sia una menzogna che lui abbia rifiutato qualsiasi tipo di aiuto.
Funzionari e operatori dei servizi sociali di Spoleto hanno fatto una sola proposta a Milanovic, quella di un biglietto di sola andata per qualsiasi destinazione. Non potevano aiutarlo, dissero in nostra presenza, perché era “clandestino” ed evidentemente neanche il rischio di non sopravvivere all’inverno poteva permettere loro di intervenire, in nessun modo. Peccato che Milanovic non aveva nessun posto dove andare, essendo sempre vissuto a Spoleto ed avendo qui diversi lavori di piccola entità e chi lo aiutava con i pasti.»
Erano i primi di dicembre, quando si riuscì a trovare una sistemazione temporanea in una rimessa nella piazzetta principale di Eggi: un garage usato dalla chiesa per fare il presepe che fu messo a disposizione dalla buona volontà di un vigile e del Parroco del borgo. Un riparo che, però, durò solo per due giorni per via dell’indignazione degli abitanti di Eggi e per alcune telefonate minatorie nei confronti dell’anziana madre del Parroco che, per paura, ritirò la sua disponibilità. Milanovic si ritrovò così in mezzo a una strada. Di nuovo.
Contestualmente, l’uomo perse un lavoretto che faceva nella chiesa di San Pietro di Spoleto perché il nuovo parroco decise di allontanarlo. Sempre nello stesso periodo, Milanovic passò due notti ai Cappuccini, ben felice di accettare qualsiasi tipo di aiuto.
Non è vero, dunque -scrivono gli amici di Milanovic- che quest’ultimo rifiutò le proposte abitative che il direttore della Caritas afferma di aver avanzato, per una presunta scelta di vivere in strada: «Sappiamo che questa versione è del tutto falsa, perché siamo stati presenti in ogni incontro di Milanovic con la Caritas e sappiamo che nessun tipo di proposta è mai stata trovata e possiamo dimostrarlo. Dispiace vedere che anche di fronte alla morte, si neghino le proprie responsabilità.»
In particolare, scrivono, è falso che Milanovic abbia trascorso dieci notti a Santa Maria degli Angeli, in quanto venne respinto immediatamente perché privo di documenti; è falso che Milanovic rifiutò di andare ad abitare in una struttura Caritas a Foligno in quanto una tale proposta non fu mai fatta; è falso che Pallucco aiutò in molti modi il senza tetto: «la Caritas non cercò neanche di far riacquisire documenti e quindi diritti all’uomo, chiedendo a noi di rivolgerci ad un avvocato e fare da soli. Inoltre, quando Comune e Protezione Civile furono disponibili di fronte a questa emergenza umanitaria a consegnare una container per provvedere, almeno in via temporanea, alla sistemazione di Milanovic, la Caritas rifiutò di farne richiesta in via ufficiale.»
Eppure la Caritas -scrivono i residenti e i commercianti del Centro Storico- aveva già ed ha tutt’ora due container della Protezione Civile nei cortili di Santa Rita. Due container, di cui uno ancora oggi è vuoto ed inutilizzato. Non solo. La stessa ha anche «ben due appartamenti sopra la mensa dei poveri, si dice ristrutturati con soldi pubblici, pensati proprio per ospitare i senzatetto. Entrambi gli appartamenti sono però chiusi da anni, Pallucco ci disse per volontà dell’Arcivescovo in persona.»
Basta, dunque -concludono- con il fingere di aver fatto tutto il possibile. Sarebbe bene che Comune e Caritas si prendessero le proprie responsabilità, tanto più che almeno altre tre persone, tra cui una donna e un anziano in precarie condizioni di salute, hanno passato l’inverno tra le rovine dell’Anfiteatro e possono, almeno loro, essere ancora aiutate.
Per Milanovic, purtroppo, nulla c’è più da fare se non partecipare alla raccolta fondi per provvedere alle spese funebri per la sua morte che è stata istituita presso il Forno Santini, in via dell’Arco di Druso e presso il Bar Collicola, in piazza Collicola.
E dire che i nostri amati parroci hanno monasteri interi, vuoti e a disposizione. Vogliamo parlare di S Domenico s Ansano o delle suore di Collerisana ???? NEANCHE LI’ C’ERA POSTO????
E dire che i nostri amati parroci hanno monasteri interi, vuoti e a disposizione. Vogliamo parlare di S Domenico s Ansano o delle suore di Collerisana ???? NEANCHE LI’ C’ERA POSTO????
E allora non diamo mai le colpe a nessuno..quello non si fa quello non si dice pensiamo alle nostre coscienze e cosi via..ci e’ scappato un morto ma tutti se lo aspettavano..non assumetevi le cariche se poi non siete in grado..io non lo sono e me ne sto a casa..voi siete esposti e prendetevi i cazziatoni..qui a spoleto non si sente mai niente di positivo mai nessuno che aiuti il prossimo..
E allora non diamo mai le colpe a nessuno..quello non si fa quello non si dice pensiamo alle nostre coscienze e cosi via..ci e’ scappato un morto ma tutti se lo aspettavano..non assumetevi le cariche se poi non siete in grado..io non lo sono e me ne sto a casa..voi siete esposti e prendetevi i cazziatoni..qui a spoleto non si sente mai niente di positivo mai nessuno che aiuti il prossimo..
Gentile Sig. Fabrizio,
mi sfugge il senso del suo intervento, dalla prima all’ultima riga..
Non vedo dove manchi la serietà nella nota di cui sopra e soprattutto non mi sembra ci fosse alcuna intenzione di rimanere anonimi visto che, come già saprà, la lettera è stata firmata in prima persona dal Fda.
Cosa hanno fatto gli Amici per Milanovic è spiegato abbastanza bene nella lettera, mi sembra inutile elencare chi ha fatto cosa e comunque non era questo il motivo dell’intervento.
E’ morta una persona di freddo a Spoleto, ed è inammissibile. Questo è il problema, e se parlare di quello che non è stato fatto o si poteva fare può servire a salvare il prossimo Milanovic, ben venga qualunque polverone si riesca ad alzare.
Serviva rispondere a ciò che sostenevano Caritas e Comune perchè le inesattezze erano tante, troppe, come troppe sono le coscienze pulite in questa tragedia.
Qui l’autocritica dobbiamo farcela tutti, perchè abbiamo perso tutti.
Gentile Sig. Fabrizio,
mi sfugge il senso del suo intervento, dalla prima all’ultima riga..
Non vedo dove manchi la serietà nella nota di cui sopra e soprattutto non mi sembra ci fosse alcuna intenzione di rimanere anonimi visto che, come già saprà, la lettera è stata firmata in prima persona dal Fda.
Cosa hanno fatto gli Amici per Milanovic è spiegato abbastanza bene nella lettera, mi sembra inutile elencare chi ha fatto cosa e comunque non era questo il motivo dell’intervento.
E’ morta una persona di freddo a Spoleto, ed è inammissibile. Questo è il problema, e se parlare di quello che non è stato fatto o si poteva fare può servire a salvare il prossimo Milanovic, ben venga qualunque polverone si riesca ad alzare.
Serviva rispondere a ciò che sostenevano Caritas e Comune perchè le inesattezze erano tante, troppe, come troppe sono le coscienze pulite in questa tragedia.
Qui l’autocritica dobbiamo farcela tutti, perchè abbiamo perso tutti.
purtroppo bisogna rivangare vecchi discorsi in questo caso ci vogliono chi aiutava questi poveretti li portava a casa sua li lavava a gli tagliava le unghie gli offriva le sue scarpe nuove e li faceva alloggiare a sue spese ecc.. è stato allontanato e nessuno ha mosso una paglia d’altronde come dice il nostro Carissimo Pastore per queste cose ci sono i servizi sociali non i preti!!!!!
purtroppo bisogna rivangare vecchi discorsi in questo caso ci vogliono chi aiutava questi poveretti li portava a casa sua li lavava a gli tagliava le unghie gli offriva le sue scarpe nuove e li faceva alloggiare a sue spese ecc.. è stato allontanato e nessuno ha mosso una paglia d’altronde come dice il nostro Carissimo Pastore per queste cose ci sono i servizi sociali non i preti!!!!!
…ma in che schifo di mondo viviamo se nemmeno la Caritas e la Chiesa aiutano chi ha bisogno.Per fortuna che hai servizi sociali di Spoleto mi dissero :”noi non possiamo aiutarla perché i bandi in essere permettono di accedere con un reddito superiore ai…e lei è sotto a questo limite …le consigliamo quindi di rivolgersi alla Caritas !(Andiamo bene! ).
…ma in che schifo di mondo viviamo se nemmeno la Caritas e la Chiesa aiutano chi ha bisogno.Per fortuna che hai servizi sociali di Spoleto mi dissero :”noi non possiamo aiutarla perché i bandi in essere permettono di accedere con un reddito superiore ai…e lei è sotto a questo limite …le consigliamo quindi di rivolgersi alla Caritas !(Andiamo bene! ).
Gentile Sig. FDA, (queste le iniziali dell’autore della nota), siamo seri e non si nasconda dietro l’anonimato di un plurale impersonale.
Anzichè preoccuparsi tanto delle mancanze altrui, perchè non ci dice cosa effettivamente Lei, o i tanti amici del Centro, abbia o abbiano fatto per il poveretto ?
Limitarsi a pretendere l’aiuto degli altri non mi pare gran cosa.
La Carità si fa, non si demanda…specialmente quando per le inspiegabili trame del destino si ha la fortuna di nascere e vivere in certi ambienti, ben lontani da quelli del senza tetto.
Certo frastuono in un momento tanto triste, appare proprio fuori luogo.
Lo sa quanti Milanovic senza voce ci sono nella nostra realtà ?
Quante famiglie con bambini rischiano di trovarsi in mezzo alla strada ?
Quanti senza reddito sono costretti a vivere di stenti ed espedienti, vergognandosi anche di farsi aiutare ?
Prima di alzare il dito inquisitore, sarebbe il caso di una buona dose di autocritica.
Gentile Sig. FDA, (queste le iniziali dell’autore della nota), siamo seri e non si nasconda dietro l’anonimato di un plurale impersonale.
Anzichè preoccuparsi tanto delle mancanze altrui, perchè non ci dice cosa effettivamente Lei, o i tanti amici del Centro, abbia o abbiano fatto per il poveretto ?
Limitarsi a pretendere l’aiuto degli altri non mi pare gran cosa.
La Carità si fa, non si demanda…specialmente quando per le inspiegabili trame del destino si ha la fortuna di nascere e vivere in certi ambienti, ben lontani da quelli del senza tetto.
Certo frastuono in un momento tanto triste, appare proprio fuori luogo.
Lo sa quanti Milanovic senza voce ci sono nella nostra realtà ?
Quante famiglie con bambini rischiano di trovarsi in mezzo alla strada ?
Quanti senza reddito sono costretti a vivere di stenti ed espedienti, vergognandosi anche di farsi aiutare ?
Prima di alzare il dito inquisitore, sarebbe il caso di una buona dose di autocritica.
Mettere sul piatto le verita’, basta che tutti si prendono i meriti invece non fanno niente a cominciare dal gruppo ecclesiastico…E’ ora che cominciano anche loro a vivere nella poverta’ ed aiutare il prossimo o no????
Mettere sul piatto le verita’, basta che tutti si prendono i meriti invece non fanno niente a cominciare dal gruppo ecclesiastico…E’ ora che cominciano anche loro a vivere nella poverta’ ed aiutare il prossimo o no????