Spoleto, promossi e bocciati del 2014. Le pagelle di Spo7gio
Il 2014 s’è dunque andato. Invece di unirci alle solite considerazioni e speranze da clichè, noi irriverentemente ci divertiamo a tirare un bilancio dell’anno appena trascorso attraverso le gesta dei personaggi della città del Festival. A nostro insindacabile, scorretto e parziale giudizio abbiamo promosso e bocciato i protagonisti dell’anno del signore 2014, sperando che nessuno si offenda e ci rimanga male se non l’abbiamo ricordato.
Eccovi quindi i promossi e bocciati del 2014.
Fabrizio Cardarelli. Il professore è riuscito nell’operazione più difficile: far cambiare rotta alla città sempre sterzante a sinistra. Dopo una moltitudine di anni Spoleto si inchina alle leggi della “fisica”, ma forse visto di chi si parla anche del fisico. Battute a parte, riuscirà ad essere un sindaco di peso”? Promosso
Massimo Brunini. Dopo aver condotto innumerevoli consigli comunali in piazza Garibaldi, ha cercato di rimpossessarsi del Palazzo, dicendo che era il popolo spoletino che glielo chiedeva. Ma alla resa dei conti la sua partecipazione alla corsa elettorale si è rivelata un buco nell’acqua, quasi più grande di quello di bilancio e di quella di Poreta che era riuscito a fare nella sua lunga carriera. Bocciato
Gianni Quaranta. La vita da oscar e quella da assessore forse non sono proprio la stessa cosa. Dopo tante aspettative la prima proposta ufficiale del neo assessore alla Cultura che voleva celebrare il Capodanno nel Teatro nuovo è riuscita a trovare l’opposizione di tutti, ma proprio di tutti, cosa abbastanza rara in una città sempre divisa come la nostra. In molti vorrebbero le sue dimissioni. Speriamo almeno che dopo aver fatto Quaranta provi almeno a fare… quarantuno. Bocciato
Tattini-Barbanera. Sostituendosi all’allora “assesora” al Turismo, hanno condotto in porto l’operazione Don Matteo di cui in molti poi si sono presi i meriti. Riescono a non andare d’accordo con nessuna delle amministrazioni, sia che venga da sinistra sia che venga da destra, e per far giungere turisti di tutti i tipi a Spoleto, stanno contattando anche gli arrivi via gommone, purchè arrivino. Promossi
Angelo Loretoni. Da quando nella sua campagna elettorale nel 2009 non sapeva neanche dove fosse Poreta, ne ha fatta di strada, anzi (visto il ruolo che ricopre ora) di “strade”. Il suo interventismo contrapposto al nichilismo benedettiano lo sta facendo salire nei sondaggi popolari. E’ uno dei pochi che sta riscuotendo favori nella giunta Cardarelli. Non apre più i cassetti ma attappa le buche per strada e la cosa agli spoletini piace. Promosso
Daniele Benedetti. Si dice che il secondo mandato non si nega a nessuno, ma lui è riuscito farselo negare. In Inghilterra lo chiamavano Ghost Little Carrot ( Carotina Fantasma). In 5 anni di mandato è riuscito ad eludere le squadre più titolate di Ghostbuster, non facendosi quasi mai vedere. E’ apparso vicino Santa Maria Reggiana, ma non è riuscito a riproporre lo stesso entusiasmo che a Medjugorje o a Lurdes. Probabilmente il sindaco non era il suo mestiere, chissà forse con il geologo andrà meglio. Bocciato
Giorgio Ferrara. Principale difetto: digerisce a fatica di essere il successore di un certo Giancarlo Menotti. Principale pregio: cambiano i governi ma lui riesce a catalizzare sempre un bel po’ di contributi governativi. Insomma il maestro Giorgio, anche se non fa il festival dei nostri sogni, ha comunque il pregio di farlo questo festival. Chissà forse un giorno farà anche le tante cose che promette, come la produzione di spettacoli in loco e il festival d’inverno. Nel frattempo va comunque Promosso.
Roberto Settimi. E’ stato nominato da Cardarelli delegato allo sport, ruolo che esercita dall’alto, si fa per dire, dei suoi 47 voti raccimolati alle ultime elezioni. Il primo colpo è stato il flop registrato al bando di concorso per la gestione della piscina, bando andato deserto. Tra i suoi “meriti” quello di aver scoraggiato i probabili gestori, con la richiesta di rialzo di un milione di euro sul già demenziale project financing di 2 milioni e quattro. Con un vago sospetto di conflitto di interessi si è guadagnato subito la richiesta di riconsegna delle deleghe avanzata energicamente dall’opposizione. Un esordio scoppiettante quasi pari a quello del suo quasi collega Quaranta. Bocciato
Guido Grossi. Il personaggio sbagliato al posto sbagliato. Dopo aver vinto il ballottaggio con Tommaso Biondi ed essersi conquistato l’onore e l’onere di guidare i 5 Stelle alle recenti amministrative, si è eclissato in un inspiegabile eremitaggio nell’Eremo di Icciano dal quale non è più sceso. Smarrito tra i meandri dell’alta finanza mondiale, ha sfornato ricette economiche con il cappello da cuoco, ma nessuno è riuscito a fargli capire che non stava a Bruxelles, ma in piazza del Comune a Spoleto. Le ultime notizie lo danno in Tibet dove avrebbe aperto un ristorante insieme a Brad Pitt. Bocciato
PDL. Mentre la nave affondava, lasciando sul campo la metà dei voti, il comandante brindava al fatto che Fini non entrava in parlamento. In una sceneggiata tutta spoletina insomma si faceva più festa per le disgrazie altrui che per i successi propri. Adesso che il mentore di Arcore visita gli anziani con la paura che prima o poi non lo facciano più uscire, adesso che Re Giovanni ha dovuto abdicare, c’è più poco da brindare, e mentre per la prima volta la sinistra rimane fuori dalla stanza dei bottoni sul carro del vincitore non c’è posto per le vecchie glorie. Bocciato
Fondazione Carispo. Tolta di mezzo la Bps, è rimasta l’ultima spiaggia per la creatività locale, che riesce a trovare nell’istituto, l’unico aiuto possibile rimasto. Si distingue tra donazioni di attrezzature all’Ospedale, a restauri di monumenti cittadini, all’allestimento di mostre. Sempre in prima linea per aiutare il brand Spoleto continua ad essere l’unico faro visibile e concreto nel buio totale in cui brancola la nostra benamata cittadina del sud…. dell’Umbria. Promossa
Sergio Grifoni. Dopo anni di consigliere d’opposizione che gridava al lupo al lupo senza essere mai ascoltato, si è voluto regalare una chance da protagonista montando sul carrozzone Pd, ma sbagliando purtroppo l’anno. La cocente sconfitta che ha fatto “nero” Rossi, lo ha trascinato nel ruzzolone amministrativo estromettendolo dal Palazzo. Seppur “dissanguato” dalla debacle politica, lui l’ha considerata una semplice “donazione”, rimanendo sempre in sella all’Avis. Bocciato in politica, ma Promosso come presidente Avis.
PD. Parlare male del PD spoletino è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Nell’anno in cui Renzi a livello nazionale prende uno storico 41%, la compagine del Viale rimedia uno storico scivolone, aprendo per la prima volta la strada alla destra. E pensare che la scelta del candidato e della strategia della campagna elettorale doveva essere stata ben meditata, visto le comiche fatte per la nomina del povero Rossi. Avranno imparato la lezione? Macchè, stando a quanto sembra, anche per l’elezione del segretario cittadino se ne vedranno delle belle. Un merito comunque gli va riconosciuto: quello della “coerenza”. Da quando infatti hanno cominciato a fare cazzate, sono sempre rimasti coerenti a se stessi. Bocciato
I Gestori della Piscina. Il coraggio non è certo la loro dote migliore, ma a questi ex ragazzi va comunque riconosciuto il merito di aver tenuto aperto un impianto così fondamentale per la nostra città da ben 30 anni, mentre quelli delle più titolate città limitrofe chiudevano. Sarebbe bastato semplicemente questo per guadagnarsi un trattamento migliore di quello che in questi ultimi tempi gli è stato riservato. Con “ben” quasi 400 euro al mese continuano a stare al loro posto e a prendersi gli insulti di quella parte di cittadinanza che non ha ancora compreso bene come stanno le cose. Promossi
Giampaolo Emili. Partito con un manipolo di amici si è trovato a guidare una colazione elettorale con poche idee ma confuse. Scrollatosi di dosso questo pesante fardello è ritornato nella sua più congeniale dimensione, con in dote la voglia di ascoltare la saggezza popolare. Dopo un bagno di umiltà che gli fa onore sforna proposte senza la pretesa di aver trovato l’uovo di Colombo, ma con il desiderio di essere utile alla causa. Bersaglio preferito di formazioni antagoniste tira avanti per la sua strada con la speranza di resuscitare il caro Maestro un po’ dimenticato. Promosso
Renato Boccardo. Indiscusse doti diplomatiche, prestigiose amicizie (Giletti è uno di questi) non sono riuscite a garantirgli un gran feeling con il suo gregge, che non gli ha proprio perdonato l’allontanamento dei frati da San Ansano, quello dell’amatissimo Don Vito da San Nicolò, del compianto Don Sergio dal Sacro Cuore e in ultimo dall’aver bandito cori e concerti di musica sacra dalle chiese, compresi i canti durante le funzioni liturgiche. Il recente caso del coro dei bambini a Santa Maria della Bianca a Campello, ha risvegliato questa scarsa sintonia tra pastore e gregge. Ma come si dice in questi casi, le vie del Signore sono infinite e chissà che questo 2015 in arrivo, porti quei cambiamenti che solo Quelli molto…ma molto in alto riescono a fare. Bocciato
Matteo Cardini. Sarà il nome che ormai in casa PD è una garanzia, saranno i 26 anni, ma il giovane ragazzotto ha seminato il panico in casa democratica, destando proprio sul più bello i pacifici sonni di chi aveva spento la luce e si apprestava al lungo e immeritato letargo…pardon riposo. Così in quattro e quattr’ otto, scopiazzando un po’ qua un po’ là, l’esercito si è messo in moto anche se non sembra troppo convinto di sapere contro chi e per cosa dovrà combattere. Lui comunque vada la sua piccola battaglia l’ha già vinta: aver visto le facce terrorizzate dei pacifici frequentatori del Viale non ha prezzo, per tutto il resto c’è Mastercard, anzi pardon il PD di Perugia. Promosso
Enzone Alleori. Come si fa a non chiudere l’elenco dei protagonisti senza lui. Mentre tutto il mondo cerca di farci credere che la politica non è un mestiere ma una vocazione temporanea, lui invece partecipa a qualsiasi competizione elettorale in cui ci sia in palio se non proprio una poltrona almeno uno sgabello. Fallite le amministrative per un soffio, dove comunque ha guadagnato il titolo di sindaco in pectore di Strettura, ci ha riprovato con successo alla Bonifica. Sfilatosi Draghi per il dopo Napolitano, se la dovrà vedere con Prodi, ma il verdetto non è affatto certo. Il suo linguaggio poliglotta comprensibile anche agli extra comunitari di 4° generazione lo rende l’ambasciatore ideale dell’Italia nel mondo. ( Apes revolution) Promosso
Nardone. Nell’Italia dei talk shows, zeppa di opinionisti, giornalisti, scrittori, pensatori, filosofi, professori economisti ecc.., bravissimi a creare iperboli lessicali senza fine per definire la realtà, il momento storico, politico e così via, la frase: “Puuhhh …Sti zozzi!” racchiude magicamente la quinta essenza del nostro più semplice e veritiero giudizio su quello che vediamo ogni giorno. Nardone Forever, ci manchi tanto! Promosso
E se non ci fanno chiudere…al prossimo anno!