Rilanciare il centro di Spoleto, Zampa: “Mercati intorno alle porte”
La consigliera comunale Laura Zampa esprime un plauso al Centro Culturale Città Nuova, del quale è onorata di essere socia, per il convegno organizzato sul tema, sicuramente difficile, della rivitalizzazione dei centri storici.
È questo un tema a lei caro sia come cittadina che come organizzatrice, per molti anni, di eventi volti a dare anima ai vecchi borghi della nostra Città.
“La tavola rotonda – dice la consigliera – è stata ricca di tratti culturali e storici e mi ha offerto un pomeriggio di riflessione sulle potenzialità di Spoleto. Si è parlato di una identità per la nostra città, gli antichi credo ce l’abbiano lasciata in eredità; mi piace pensare alle grandi cattedrali con aule immense per assemblee altrettanto numerose, soffermarmi sulle nostre ampie piazze, ricordare i nostri teatri. Luoghi pensati e costruiti per la relazione, luoghi di incontro, di discussione di spettacolo, di cultura e di commercio. Mi piace rivisitare le nostre belle porte di accesso alla città. Ma la memoria e la bellezza non bastano, vanno rese, oggi, attrattive, vanno caratterizzate, va appunto ridonata loro una identità.
Ho proposto ad esempio in Consiglio di organizzare a Porta Monterone, a Porta San Matteo, a Porta Leonina, dei mercatini tematici, delle erbe officinali ed aromatiche, dei fiori, del vintage, del ferro battuto, o dell’agroalimentare a Km 0. Potrebbe essere un’opportunità per legare il centro storico alle attività artigiane ed alla piccola impresa, e non solo. Spoleto non può essere una monade nel territorio, ma va ripensata come città inserita in un più ampio contesto che include la Valle spoletina e la Valnerina; vanno allacciati rapporti e create strategie per uno sviluppo economico diffuso, per la promozione di tutto il territorio di area vasta, per la riorganizzazione di una rete viaria e di trasporti adeguata alle esigenze ed alle opportunità di crescita.
Le antiche porte di accesso alla città vanno trasformate in luoghi di richiamo per cittadini e turisti, ma va studiata anche per le nuove porte della viabilità alternativa una progettualità che le renda desiderabili da fruire. La città sotterranea non può essere un freddo luogo di transito, attraverso le moderne tecnologie digitali può diventare il luogo dove la città di superficie viene pregustata e promossa nelle sue bellezze artistiche e nei servizi che offre. Spoleto deve essere vista, progettata e vissuta nella sua globalità e vanno trovate formule per legare il centro con le periferie e con i borghi.
Abbiamo giovani architetti che in questo senso stanno dimostrando di avere idee progettuali fresche ed innovative. Non è solo la parte antica della città, sono le pietre vive quelle che attraggono, non solo la bellezza affascina, ma lo spirito e la vita che in essa si trova.
Un centro storico vitale è quello pensato dalle persone e per le persone, è quello che offre ai cittadini il luogo dell’incontro, del dialogo, della cultura, delle tradizioni. Non è il salotto buono della casa, ma il soggiorno, il luogo dove ciascuno trova il proprio spazio di vissuto, dove professionisti, artigiani, commercianti, cittadini e turisti si sentono a casa e di questa desiderino prendersi cura. La città va amata e conosciuta e qui anche la scuola ha il suo ruolo.
Mi stupisco ogni volta, come insegnante, promuovendo progetti di conoscenza del territorio, di quanti ragazzi non conoscano il centro della città e la sua storia. Quello che non si conosce non si può amare, e quello che non sia ama non si tutela. Ben venga dunque la proposta di Città Nuova di costituire un coordinamento su questo tema, l’Amministrazione è chiamata a fare la sua parte ed in questa deve coinvolgere chi la città la vive nel quotidiano, perché solo da un progetto partecipato e condiviso con associazioni di categoria e cittadini, può nascere la realtà di una Spoleto bella, accessibile, accogliente e desiderabile.”