Spoleto, elezioni Bonifica, nel Cda arriva Enzo Alleori
Proprio non ce l’avremmo fatta a stare troppo tempo senza di lui. E lui ci ha ripagato con questo ennesimo trionfo consumato ieri con le più snobbate elezioni che la storia ricordi quelle del cda della Bonifica Umbra. Ezo Alleori, dopo l’incidente di percorso dell’esclusione dal consiglio comunale nelle ultime amministrative, ha affilato le armi per lanciarsi nella nuova battaglia delle elezioni per il consiglio d’amministrazione della bonifica di cui quasi quasi tutti ne eravamo all’oscuro.
Insieme a lui eletti Marco Loreti, Massimo Sisani, Guiliano Nalli, Paolo Montioni e poi ancora Donatella Tesei sindaco di Montefalco e il sindaco di Valtopina Danilo Cosimetti.
E’ andata male invece alla lista appoggiata dal Movimento 5 stelle con Giovanni Tradocchi, lista che si era chiamata Trasparenza e Partecipazione, che però giudica l’esperienza positiva e del perchè ce ne renderà presto conto.
Insomma le elezioni più snobbate e meno rappresentative della storia , ha votato il 4% degli aventi diritto va in archivio con il successo di Enzone nostro, che, siamo sicuri, non tradirà le attese.
Caro Francesco, da consorziata io esprimo un mio giudizio, è del tutto evidente che nonostante che il Consorzio esiste da innumerevoli decenni, mancano ancora informazioni di base sulla delicatezza degli interventi a cui sono preposti, di come opera e di quali siano i diritti dei consorziati.
E’ per questa mancanza di comunicazione, per la distanza creata dal direttivo e il consorziato che negli anni si è arrivati anche a pensare che il ruolo primario, relativo alla bonifica, sia scemato portando vari contribuenti a ritenere che sia venuto meno il principio del pagamento di una somma visto poi che per alcune parti della regione è direttamente di competenza della Provincia senza la contribuzione di ulteriore tassa. Io ad es. quando abitavo nel perugino sconoscevo l’esistenza della gabella della bonifica.
Per tornare alle elezioni, forse siamo tanto abituati a esprimere un voto e poi a non contare nulla che chi si reca alle elezioni per la bonifica – ignorando il delicato tema di cui si occupa, esprime un voto a cuor leggero senza chiedere quali indirizi di programma vengono proposti dai singoli candidati o schieramenti.
Se la mancanza d’informazioni è da ricondurre all’impreparazione del consorziato questo evidenzia una lacuna, ma se è da ricondurre ad un sistema di gestione dobbiamo domandarci quali sono i vantaggi per questa immensa macchina che gestisce un settore importante e delicato, legato alla prevenzione idrica del territorio. Voglio ricordare che sono innumerevoli in Italia le zone a rischio idrogeologico, e ci piange il cuore solo quando i disastri avvengono. Vale anche la pena ricordare che il Consorzio per le opere di propria competenza lo scorso anno ha amministrato una somma modica superiore ai 13.000.000 di euro.
Per queste elezioni a fronte di 89.000 schede o meglio particelle catastali con diritto di voto, solo 3.800 hanno esercitato il proprio diritto.
Se da un lato è alta l’aliquota di consorziati che sconoscono i propri diritti, dall’altro si registra una proporzione elevata di preferenze per una persona con un preciso indirizzo politico.
Parliamo delle regole del voto? ad esempio se il voto è segreto sfugge la logica sulla delega che annulla il principio di segretezza; sempre poi in tema di deleghe – il nuovo regolamento ne prevede non più di 3 per consorziato nella stessa fascia, autentificate da appositi e ben specificati soggetti -, Mi domando se 3 è il numero massimo di deleghe che si potevano raccogliere, quelle presentate dentro ad una valigetta erano troppo pesanti o troppo abbondanti?
Di sicuro e piacevole vedere che a fronte del servizio d’informazione reso ai consorziati nelle piazze, fuori dal canonico porta a porta – usato dagli schieramenti di partito – le persone hanno espresso un particolare interesse verso chi ha presentato un programma.
Caro Francesco, da consorziata io esprimo un mio giudizio, è del tutto evidente che nonostante che il Consorzio esiste da innumerevoli decenni, mancano ancora informazioni di base sulla delicatezza degli interventi a cui sono preposti, di come opera e di quali siano i diritti dei consorziati.
E’ per questa mancanza di comunicazione, per la distanza creata dal direttivo e il consorziato che negli anni si è arrivati anche a pensare che il ruolo primario, relativo alla bonifica, sia scemato portando vari contribuenti a ritenere che sia venuto meno il principio del pagamento di una somma visto poi che per alcune parti della regione è direttamente di competenza della Provincia senza la contribuzione di ulteriore tassa. Io ad es. quando abitavo nel perugino sconoscevo l’esistenza della gabella della bonifica.
Per tornare alle elezioni, forse siamo tanto abituati a esprimere un voto e poi a non contare nulla che chi si reca alle elezioni per la bonifica – ignorando il delicato tema di cui si occupa, esprime un voto a cuor leggero senza chiedere quali indirizi di programma vengono proposti dai singoli candidati o schieramenti.
Se la mancanza d’informazioni è da ricondurre all’impreparazione del consorziato questo evidenzia una lacuna, ma se è da ricondurre ad un sistema di gestione dobbiamo domandarci quali sono i vantaggi per questa immensa macchina che gestisce un settore importante e delicato, legato alla prevenzione idrica del territorio. Voglio ricordare che sono innumerevoli in Italia le zone a rischio idrogeologico, e ci piange il cuore solo quando i disastri avvengono. Vale anche la pena ricordare che il Consorzio per le opere di propria competenza lo scorso anno ha amministrato una somma modica superiore ai 13.000.000 di euro.
Per queste elezioni a fronte di 89.000 schede o meglio particelle catastali con diritto di voto, solo 3.800 hanno esercitato il proprio diritto.
Se da un lato è alta l’aliquota di consorziati che sconoscono i propri diritti, dall’altro si registra una proporzione elevata di preferenze per una persona con un preciso indirizzo politico.
Parliamo delle regole del voto? ad esempio se il voto è segreto sfugge la logica sulla delega che annulla il principio di segretezza; sempre poi in tema di deleghe – il nuovo regolamento ne prevede non più di 3 per consorziato nella stessa fascia, autentificate da appositi e ben specificati soggetti -, Mi domando se 3 è il numero massimo di deleghe che si potevano raccogliere, quelle presentate dentro ad una valigetta erano troppo pesanti o troppo abbondanti?
Di sicuro e piacevole vedere che a fronte del servizio d’informazione reso ai consorziati nelle piazze, fuori dal canonico porta a porta – usato dagli schieramenti di partito – le persone hanno espresso un particolare interesse verso chi ha presentato un programma.