Spoleto, il Pd smaschera la resurrezione di Brunini, al tavolo della Regione per conto del Comune
All’indomani della nomina di Vincenza Campagnani come assessore della giunta Cardarelli, in molti avevano ipotizzato che la mossa sarebbe servita ad aprire un contatto quanto mai diretto col sempre verde Lider Maximo.
Chi sperava di essersi liberato del sindaco dell’epoca della buca di Poreta, dell’ecomostro e via dicendo si era subito allarmato, ma rassicurato da chi invece sosteneva che una giunta di ispirazione di centrodestra non avrebbe avuto tentazioni nel ripescare uno dei leader storici della sinistra spoletina.
Invece, a quanto denunciano proprio i rappresentati Pd dell’opposizione in una infuocata conferenza stampa, il comune ha inviato come suo rappresentante proprio l’intrepido Brunini, la sua scudiera Campagnani e Frontalini ad una riunione in Regione sui fondi europei.
Il Pd grida al tradimento, ma probabilmente non solo lui.
1390 voti a fronte di una campagna elettorale faraonica sono un pò pochi per sostenere che la candidatura di Brunini era diretta espressione del volere popolare, un popolo che, visti i voti espressi, probabilmente voleva ben altro che una minestra, anzi un minestrone riscaldato.
Invece, sempre stando alle considerazioni degli oppositori Pd, Cardarelli avrebbe snobbato il volere popolare per riproporre un personaggio difficile da far digerire anche a quell’elettorato di riferimento di orientamento di destra che ha portato il matematico a palazzo comunale.
Il Pd nella sua conferenza stampa spara un pò ovunque, dal bilancio comunale da poco approvato che ricalca quello già benedettiano, sul quale si erano abbattuti gli strali dell’allora opposizione e oggi maggioranza, alle invettive contro la macchina comunale, fatte dalla giunta attuale.
Insomma lo scontro è appena iniziato.
Ma se le giunte passano e i problemi restano, restano con loro anche quei personaggi che il volere popolare aveva cercato legittimamente di cancellare dal proprio destino e che la politica, di suo arbitrio, ha deciso di riproporre, mandando contestualmente a cagare la sovranità del popolo “sovrano”.
Francesco Ragni