Da martedì 23 settembre la filiale di Perugia della Banca d’Italia metterà in circolazione la nuova banconota da 10 euro
La nuova banconota è dotata di una veste grafica rinnovata e di elementi di sicurezza avanzati, la cui adozione contribuirà a rafforzare la protezione delle banconote dalla contraffazione.
Il nuovo biglietto da 10 euro è facile da controllare alla vista e al tatto grazie a queste caratteristiche immediatamente percepibili:
-ELEMENTI STAMPATI IN RILIEVO: tratti obliqui lungo i margini destro e sinistro, disegno del portale e valore numerico in alto al centro
-FILIGRANA E FILO DI SICUREZZA visibili in controluce: la filigrana riporta il ritratto di Europa, il valore del biglietto e il portale; il filo di sicurezza, il simbolo dell’euro e il valore
– STRISCIA OLOGRAFICA E NUMERO VERDE SMERALDO: la striscia olografica a destra contiene il ritratto di Europa, il valore, il portale e il simbolo dell’euro; il numero verde in basso a sinistra produce l’effetto di una luce che, muovendo il biglietto, si sposta in senso verticale.
La banconote hanno anche un rivestimento protettivo per migliorarne la resistenza al logoramento, in modo da consentire una minore frequenza di sostituzione e quindi una riduzione dei costi e dell’impatto ambientale. Il nuovo biglietto da 10 euro circolerà in parallelo alla precedente emissione, come già avviene per il taglio da 5 euro.
La Banca centrale curopea comunicherà con largo anticipo la fine della doppia circolazione e procederà al graduale aggiornamento di tutti i tagli in ordine ascendente. Insieme all’emissione della nuova serie di banconote potrebbero verificarsi una serie di problemi.
La filiale di Perugia della Banca d’Italia ha avviato da tempo una campagna informativa per sollecitare l’adeguamento di macchinari e sistemi automatici di pagamento, in corso in questi giorni. Possibile quindi che, nei primi periodi, ci saranno problemi ai self come avvenuto con i 5 euro con le macchinette che rifiutano le nuove banconote.
Disagi dovuti alla lentezza nell’adeguamento, ma in qualche caso anche dalla furbizia di qualche benzinaio, per costringere l’utente a rifornirsi con 20 euro.