Vi aiutiamo a capire perchè tanti sforzi a volte non sono ripagati.
Navigando qua e là mi sono imbattuto in questa interessante riflessione sulle diete del dott. Fabrizio Duranti, perugino ma ormai di fama internazionale, ospite fisso di Radio DJ. Leggerla può esere un aiuto per non rimanere delusi.
Perché le diete non funzionano?
Hai mai fatto una dieta dimagrante? Secondo le statistiche,
pare che oltre il 90% delle persone che ne seguono
una, a tre anni dalla fine (e spesso molto prima) riprenda i
chili persi o addirittura ne acquisti uno. Mi ha sempre incuriosito
come si possano fare tanti sacrifici, raggiungere l’obiettivo
del peso forma… e poi vanificare tutto in qualche
mese. Capiamo insieme il perché e come evitare di caderci.
O ricaderci.
Esistono due grandi leve motivazionali che ci spingono a
fare le cose: il piacere e il dolore. Nel primo caso tendiamo
alla gratificazione, alla felicità, al successo, al riconoscimento, insomma, a tutto quanto ci potrebbe far sembrare più
bella la vita, nel secondo vogliamo semplicemente allontanarci
da qualcosa che pensiamo ci possa far stare male.
Le persone che si mettono a dieta vengono spinte dalla
leva del dolore. Alcune si guardano allo specchio e, pensando
alla fatidica «prova costume da bagno», dicono: «Basta!
Mi faccio orrore così!» Altre vengono invitate a un matrimonio
e, quando si rendono conto che la cerniera dell’abito
non salirà mai senza l’aiuto di una sconfortante panciera alla
Fantozzi, vengono colte da una specie di pugno alla bocca
dello stomaco. Oppure c’è anche chi viene sbeffeggiato dagli
«amici» con nomignoli creativi tipo Ciccio, Piccolo Budda
o simili. A un certo punto anche in lui scatterà qualcosa
che gli farà esclamare: «Basta! Adesso mi metto a dieta!»
E fin qui tutto benissimo! Superata la soglia critica di
tolleranza, la leva del dolore è la più potente che esista, e ti
permette di cambiare all’istante qualsiasi comportamento.
Purtroppo, però, da sola non basta per stabilire un miglioramento
duraturo.
Infatti quello che spesso accade è che quando inizi una
dieta (e senti forte il dolore da cui ti vuoi allontanare) fai sacrifici,
stai molto attento alla qualità del cibo, rifiuti gli inviti
a cena, allunghi la strada per non passare di fronte alla
pasticceria, fai regolarmente sport eccetera. Se hai forza di
volontà e sei perseverante, questi nuovi comportamenti ti
portano a ottenere buoni risultati, così buoni che un bel
giorno ti guardi allo specchio soddisfatto e dici a te stesso
che finalmente sei tornato in forma. E adesso puoi concederti
di mangiare qualche cosa in più.
Ecco, come probabilmente sai bene, questo è l’inizio
della fine.
In tutto questo processo è mancato, infatti, un punto determinante:
associare il piacere alle nuove abitudini del benessere.
In altre parole, non puoi vivere un’esistenza di sacrifici, ma devi imparare a divertirti e a stare bene ogni giorno!
Il benessere non è una meta, deve essere il tuo stile di vita.
Associa il piacere a queste nuove abitudini potenzianti
che stai imparando e falle diventare parte di te. Ti renderai
conto che qualcosa sta cambiando nella direzione giusta il
primo giorno in cui, per esempio, ti darà fastidio saltare la
tua attività fisica programmata.
Esercizio:
1. Associa una grande quantità di dolore ai comportamenti/
pensieri dannosi che vuoi cambiare (per esempio, ingozzarti
di schifezze, fare poca o nulla attività fisica, raccontarti
delle scuse per non seguire il tuo programma,
rimandare gli impegni). Perciò pensa a ciò che vuoi
cambiare e rispondi a queste domande, immaginando
vividamente le risposte per almeno 20 secondi:
• Cosa mi potrebbe costare in termini fisici ed emozionali
il perseverare in questo comportamento/pensiero?
• Quali opportunità perderei continuando a comportarmi
o a ragionare in questo modo?
• Chi ne soffrirà, oltre a me? E perché?
2. Ora associa una grande quantità di piacere ai nuovi
comportamenti/pensieri che vuoi sviluppare. Pensa alle
nuove abitudini del benessere che vuoi iniziare a fare
tue ogni giorno, dall’alimentazione al movimento, dalla
respirazione addominale all’integrazione e alla disintossicazione,
e rispondi a queste domande:
• Che risultati otterrei comportandomi ogni giorno in
questo modo? Come cambierà in meglio la mia vita
quotidiana?
• Quali nuove opportunità potrei afferrare?
• Come miglioreranno le mie relazioni? E perché?
• Come posso divertirmi e assaporare ogni momento in
cui metterò in atto questo nuovo comportamento?
Ovviamente, l’ultima è la domanda più importante di
tutte.
Da “Il diario del benessere” ed. Sperling & Kupfer