I due consiglieri regionali eletti a Spoleto chiedono alla giunta della presidente Marini di riferire sulle azioni di supporto e indirizzo che intende porre in essere per salvare l’occupazione e l’importante realtà industriale
I consiglieri regionali Franco Zaffini (Fratelli d’Italia) e Giancarlo Cintioli (Partito democratico) hanno presentato una mozione congiunta sulla crisi delle Industrie Metallurgiche di Spoleto, con richiesta di trattazione urgente nel Consiglio regionale di domani. Zaffini e Cintioli chiedono alla Giunta di riferire in Aula e ritengono necessario un “intervento deciso per tutelare i dipendenti e indirizzare il processo di ristrutturazione aziendale”.
“La Giunta regionale riferisca in Aula sulle azioni di supporto e indirizzo che intende porre in essere per salvaguardare la importante realtà economica ed occupazionale rappresentata dalle Industrie metallurgiche di Spoleto”.
È questa la richiesta contenuta nella mozione congiunta, con richiesta di trattazione urgente nel Consiglio regionale di domani, presentata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini (primo firmatario), e da quello del Partito Democratico, Giancarlo Cintioli. I due consiglieri chiedono “un intervento deciso delle istituzioni per tutelare i dipendenti e indirizzare il processo di ristrutturazione aziendale delle Industrie Metallurgiche di Spoleto, garantendo supporto e serietà. Ma serve anche un’azione tempestiva sul piano delle politiche industriali, energetiche e infrastrutturali indirizzando meglio sul territorio, in maniera mirata e strategica, le ingenti risorse dei fondi strutturali di sostegno alle imprese e di contrasto alle scelte difensive di delocalizzazione produttiva che altrimenti avranno conseguenze esiziali per l’economia spoletina e regionale”.
Secondo Zaffini e Cintioli si tratta di interventi urgenti vista “la crisi produttiva delle Industrie Metallurgiche di Spoleto, il blocco della cassa integrazione in favore dei dipendenti e l’avvio della verifica dei requisiti per accedere al salvataggio dell’azienda mediante le procedure previste dalla legge ‘Prodi bis’. Anche in considerazione della situazione del tutto opaca delle Ims, sulla quale la proprietà dell’azienda, peraltro oggi decapitata, non ha saputo fare chiarezza”.