Sono tornati in tribunale per l’ammissione di prove e testimoni i protagonisti della vicenda del crollo della chiesa di San Giacomo.
I legali dei 6 imputati hanno sollevato alcune opposizioni sulla perizia della Curia i cui costi rimangono segreti: secondo gli avvocati, visto il sequestro della chiesa durato due anni, non può esservi correlazione tra gli eventuali danni causati dagli assistiti e il risarcimento, ma il giudice ha ammesso il documento sostenendone comunque l’importanza per la prova del danno subito dalla parte civile.
Incomprensioni anche sui testimoni di due dipendenti della ditta Cesa Falcini che hanno lavorato al cantiere e che però hanno riferito posizioni discordanti. La decisione del giudice è quella di ascoltarli entrambi.
Depositato anche il faldone di documenti in cui ci sono alcune prove, tra cui la perizia delle difese e i testimoni della procura della Repubblica, gli inquirenti e il consulente tecnico Nicola Augenti che saranno sentiti nella prossima udienza fissata per il 22 settembre.
Intanto, dopodomani la faccenda sbarcherà in consiglio comunale, previsto per le 16.30.