di Antonello Briguori
L’opposizione è un elemento fondamentale della democrazia, come ben sanno tutti i regimi autoritari che, infatti, si preoccupano, non potendo eliminarla, almeno di controllarla con ogni possibile strumento, dai gulag al paternalismo fino al “panem et circenses”.
Opporsi non significa però litigare in modo pretestuoso o fine a se stesso, ma far valere le proprie ragioni in difesa degli interessi della classe sociale cui si appartiene, quasi sempre contrapposti a quelli di altre.
Illusorio è dunque che possa esistere il “Sindaco di tutti” e perniciosa ogni politica consociativa che tenda ad inglobare ed omologare chi non è alleato, ma avversario.
Naturalmente, con l’avversario si possono avere rapporti interpersonali di stima, simpatia e persino affetto, ma questo attiene al piano personale e non a quello politico.
Ecco perché, pur nutrendo tali sentimenti nei confronti di molti esponenti politici sia della maggioranza che della minoranza, mi preoccupa molto il clima soporifero, da camomilla appunto, con il quale è iniziato il primo Consiglio Comunale.