Nella seduta di oggi del consiglio regionale, dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (question time), il capogruppo di Fd’I Franco Zaffini ha illustrato in aula l’atto ispettivo riferito alle iniziative che la giunta di Palazzo Donini intende adottare “in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato del maggio 2013 che condanna la Regione Umbria al risarcimento dei danni subiti dai comproprietari del compendio immobiliare di case di S.Orsola (nel Comune di Spoleto) a suo tempo illecitamente espropriato per la realizzazione di discarica di rifiuti”.
Zaffini, nell’atto ispettivo rivolto all’Esecutivo regionale, rileva che “ad oggi la Regione Umbria non ha ancora ottemperato alla sentenza in questione, pur sussistendo la risarcibilità dei nuovi danni cagionati dall’ulteriore protrarsi dell’illegittima occupazione, nonché dagli effetti degli interessi moratori sul quantum dovuto”. La Giunta dovrebbe chiarire “quando e come intende sanare le censure formulate dal Giudice ed eseguire gli effetti della sentenza, anche al fine di non aggravare, per effetto dell’ulteriore protrarsi dell’illegittima occupazione e degli interessi di mora, l’entità del risarcimento dovuto e del potenziale danno erariale”.
“Il Consiglio di Stato – riporta il consigliere di opposizione – con sentenza ‘02481/2013’ ha condannato la Regione al risarcimento dei danni subiti dai comproprietari del vasto compendio immobiliare di Case di Sant’Orsola a Spoleto (a suo tempo illecitamente espropriato in spregio agli esistenti vincoli paesaggistici e ambientali per la realizzazione della discarica) in conseguenza alla sopravvenuta inefficacia della declaratoria di pubblica utilità e quindi per ‘occupazione usurpativa’, sia in relazione all’area direttamente occupata dalla discarica e dalla strada di accesso alla stessa, sia in conseguenza del deprezzamento subito dai terreni circostanti la discarica medesima, gli immobili e le colture ivi insistenti di proprietà dei ricorrenti vittoriosi. Un danno quantificato in un massimo di 2 milioni di euro,comprensivi di interessi e rivalutazione”.
All’interrogazione del capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha risposto l’assessore all’ambiente Silvano Rometti, spiegando che “si tratta di una vicenda complicata, che parte da lontano: nel ’95 la Regione decise un’occupazione d’urgenza di quella zona per realizzare una discarica. I proprietari fecero ricorso e nel 2003 una sentenza decise che l’occupazione era stata illegittima. Quindi, secondo il Testo Unico sugli espropri che prevede un indennizzo, il Tar nel 2007 stabilì la cifra in 296mila euro per ognuno dei due proprietari, che fecero un nuovo ricorso non giudicandolo congruo. Nel luglio 2013 c’è stata la sentenza definitiva che chiede un indennizzo aggiuntivo. Ebbene, la Regione l’ha calcolato e posso annunciarvi che nel giro di qualche settimana saremo in grado di chiudere questa vicenda ventennale. Segnalo, però che gli organi competenti hanno valutato le procedure per l’acquisizione dell’area, e non se fare o meno la discarica in quel luogo. In questi anni, comunque, la discarica è stata coltivata. Il Piano regionale ne prevede la chiusura e non è stato fatto, né è previsto, alcun ampliamento della discarica di Sant’Orsola”.
Zaffini ha suggerito alla Giunta di chiudere il prima possibile la vicenda giudiziaria, onde evitare ulteriori problemi. Ma il capogruppo di Fratelli d’Italia ha replicato a Rometti sostenendo che” la discarica di Sant’Orsola è stata ampliata con la scusa della ridefinizioni degli argini. Lo dimostra il fatto che è ricominciato il conferimento dei rifiuti in discarica dopo un periodo in cui era stata chiusa. E questo malgrado un tribunale abbia stabilito che in quell’area non doveva esserci alcuna discarica. Quindi – ha concluso Zaffini – chiedo la chiusura definitiva di Sant’Orsola e credo che i cittadini abbiano il diritto di sapere dove la Regione intende portare i rifiuti dopo la chiusura della discarica.