Per quanto riguarda la nostra zona, uno degli eventi che ha maggiormente provocato l’insorgere di molti casi di disturbi da stress post-traumatico è stato sicuramente il terremoto del 1997: il sisma che ha interessato gran parte della Regione, oltre ai danni materiali e fisici, ha prodotto disturbi psicologici rilevanti per i sopravvissuti, per coloro che hanno subito un lutto o la perdita della propria casa.
Gli eventi sismici che si stanno verificando nella zona di Massa Martana in questi giorni – e le scosse dei mesi scorsi registrate in altre zone del territorio umbro – hanno sicuramente risvegliato nella mente dei residenti il ricordo e la paura di quei giorni, tanto che si sono resi necessari piani di sostegno integrato da parte della protezione civile, anche a distanza di molti anni dalla catastrofe. Ad inizio anno, infatti, l’iniziativa “Terremoto, parliamone insieme” promossa dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con la Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, ha dato vita ad un ciclo di incontri per rispondere alle domande dei cittadini e affrontare con consapevolezza un’eventuale situazione di emergenza, evitando così il rischio di sviluppare ansie e reazione fobiche e depressive.
Negli Stati Uniti, invece, sono i veterani di guerra una delle categorie maggiormente esposte al rischio di sviluppare disturbi da stress post-traumatico, conosciuto anche come PSTD. Alcuni di loro hanno recentemente dichiarato di aver iniziato a curare i sintomi della malattia con la cannabis terapeutica, grazie a cui sono riusciti a trarre grandi benefici. Dopo le numerose testimonianze e le molteplici battaglie intraprese dai sostenitori, il Dipartimento della Salute e Servizi Umani ha finalmente approvato uno studio che valuterà la cannabis come terapia per i veterani con PSTD, autorizzando l’acquisto di marijuana medica coltivata a partire da varie tipologie femminizzate di semi di canapa dall’unica fonte federale autorizzata, l’Università del Mississipi.
Nel frattempo il New Mexico ha già incluso il disturbo da stress post-traumatico tra le condizioni cliniche per le quale i pazienti possono richiedere la terapia con la cannabis. A tal proposito, la rivista scientifica Journal of Psychoactive Drugs ha appena pubblicato i risultati di uno studio realizzato proprio su pazienti rientrati in New Mexico con PSTD: secondo la Clinician Administered PSTD Scale, su coloro che facevano uso di cannabis si è osservata una riduzione superiore al 75% nel punteggio della scala dei sintomi.
La ricerca scientifica sui benefici della cannabis terapeutica aveva già prodotto precedentemente dei buoni risultati: in Israele, per esempio, alcuni studi hanno dimostrato miglioramenti della qualità del sonno e della vita dei pazienti con disturbi da stress post-traumatico, grazie alla marijuana medica. Ma effetti benefici sono già stati ampiamente provati anche in caso di altre patologie psicologiche, come depressione e ansia.
Come altre 8 Regioni italiane, anche l’Umbria ha recentemente approvato l’utilizzo della cannabis per scopi terapeutici: i farmaci cannabinoidi verranno erogati dal Sistema Sanitario Regionale per le cure palliative e le terapie del dolore, attraverso le strutture ospedaliere o in ambito domiciliare.
io sono da sempre contrario all’uso della cannabis per queste indicazioni. ritengo che gli effetti benefici dichiarati siano assimilabili a tantissimi altri trattamenti. Ritengo,inoltre, che sia un modo per fare entrare dalla finestra ciò che è stato cacciato dalla porta.Sono assolutamente inaffidabili coloro che sostengono che le droghe si dividono in leggere e pesanti. Gli effetti dannosi,a livello psichico sono presenti e valutabili in tutti gli assuntori,specie se l’assunzione è iniziata in età adolescenziale. Chi non crede,vada a leggersi un buon testo di psichiatria in cui vengono descritti i danni permanenti da tossicodipendenza.
io sono da sempre contrario all’uso della cannabis per queste indicazioni. ritengo che gli effetti benefici dichiarati siano assimilabili a tantissimi altri trattamenti. Ritengo,inoltre, che sia un modo per fare entrare dalla finestra ciò che è stato cacciato dalla porta.Sono assolutamente inaffidabili coloro che sostengono che le droghe si dividono in leggere e pesanti. Gli effetti dannosi,a livello psichico sono presenti e valutabili in tutti gli assuntori,specie se l’assunzione è iniziata in età adolescenziale. Chi non crede,vada a leggersi un buon testo di psichiatria in cui vengono descritti i danni permanenti da tossicodipendenza.