Duomo gremito di fedeli per il solenne pontificale di Pasqua di monsignor Renato Boccardo che ha rivolto a tutti “un augurio di gioia”, dopo aver celebrato la Messa all’Hospice “La Torre sul Colle” di Spoleto
All’inizio della celebrazione, l’Arcivescovo ha asperso i fedeli con l’acqua benedetta durante la Veglia Pasquale, che mons. Boccardo ha presieduto nella basilica di Pietro extra moenia a Spoleto.
«La gioia e l’augurio pasquale, debbono fare il conto con una realtà nella quale, dal punto di vista storico dello svolgimento degli eventi nella loro materialità, nulla sembra essere cambiato: continuano a sussistere intorno a noi la ricerca di interessi di parte o di partito a scapito del bene comune, logiche perverse di potere fine a se stesso, l’egoismo e la superficialità, l’odio, la violenza, la guerra, la malattia e la morte.
La Pasqua – ha proseguito monsignor Boccardo – non toglie immediatamente queste realtà, ma ci dice che, se Cristo è vivo nella gloria di Dio, se Cristo è vivo nella Chiesa e nella storia, se è vivo, quindi, in noi, tutto questo non solo non ci impedisce di amare, ma ci spinge a sperare ed amare sempre di più».
Facendo memoria della resurrezione di Cristo l’uomo può trovare all’interno dell’involucro doloroso dell’esistenza possibilità umane di vita, di fiducia in Dio, di solidarietà fraterna, di pazienza, di maturazione spirituale. E la Pasqua, inevitabilmente, richiama alla dimensione sociale della vita.
Si è chiesto l’Arcivescovo: «Nella vita sociale, dove spesso troviamo tante delusioni, prevaricazioni, ingiustizie, strutture mortificanti o insufficienti, qual è il nostro atteggiamento? Cerchiamo soltanto un rimedio esterno a noi, invochiamo soltanto, come pure è giusto e doveroso fare, strutture più giuste, leggi più corrette? Questo è importante e necessario, ma la Pasqua è molto di più. Essa – ha continuato mons. Boccardo – ci insegna che dobbiamo chiederci: che cosa posso cominciare a fare io, con il mio amore, la mia disponibilità, il mio intervento immediato, il mio senso di responsabilità, con l’ottimismo che nasce dall’avere bevuto alla sorgente della vita che è Cristo? Il cambiamento dei nostri atteggiamenti personali e comunitari ci permette di vivere tutte le situazioni, anche le più dolorose, e di impegnarci, con la forza di Dio, a modificarle dal di dentro? Domandiamocelo con onestà…».