E’ stato condannato a 14 anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario di Maria Elena Petruccioli, il 22enne albanese che la notta del 31 gennaio 2013 alla guida di un’auto rubata in Abruzzo scappava dai carabinieri.
In quella fuga lungo la Flaminia lo straniero centro frontalmente e fatalmente la Fiat Panda della studentessa 25enne di Montefranco che perse la vita sul colpo, insieme a lei morì l’altro malvivente a bordo dell’auto rubato, un albanese di 27 anni, mentre il conducente Visar Dedja dopo lunghe cure fu accompagnato in carcere a Maiano.
In galera resterà per altri 14 anni come stabilito dal giudice Augusto Fornaci che ha accolto le richieste del pm Michela Petrini e condannato l’uomo per omicidio volontario.
“Una sentenza storica che supplisce all’assenza di una legge sull’omicidio stradale” ha commentato l’avvocato dei familiari Caroleo Grimaldi.
Mentre persone vicino ai genitori di Maria Elena hanno affermato: “Oggi non ci sono né vincitori, né vinti, nonostante la condanna resta il dolore di una madre e un padre a cui è stata strappata la propria figlia”
E’ vero, iente e nessuno ti possono restituire un figlio. Però -anche se la consolazione può sembrare “magra”- come si sentirebbero quei poveri genitori se lo schifoso l’avesse fatta franca e se la fosse cavata con qualche mese di carcere ?
E’ vero, iente e nessuno ti possono restituire un figlio. Però -anche se la consolazione può sembrare “magra”- come si sentirebbero quei poveri genitori se lo schifoso l’avesse fatta franca e se la fosse cavata con qualche mese di carcere ?