In mancanza di comunicazioni ufficiali, vi proponiamo lo sfogo e la richiesta di aiuto arrivataci da alcuni soggetti coinvolti nella dolorosa vicenda IMS.
Ieri a Perugia si è svolto l’incontro davanti al tavolo delle trattative, tra le rappresentanze sindacali interne ed esterne dei lavoratori della IMS e Isotta Fraschini e gli avvocati in rappresentanza della proprietà.
La proprietà ha ribadito che la situazione è difficile e che all’Isotta Fraschini, dove lavorano un’ottantina di operai, potrebbero rimanerne soltanto 10, come a dire che 70 famiglie potrebbero ritrovarsi senza lavoro.
Ma la situazione alla IMS, ( lavorazione della Ghisa) non è affatto più rosea. La proprietà del gruppo Castiglione, impersonata dai suoi rappresentati legali, ha ribadito di non voler cedere il passo ad altre soluzioni, ma di trovarsi di fronte alla scelta di lasciare dichiarare il fallimento, o firmare un concordato per continuare con l’attuale situazione, ovvero abolizione delle ferie e del TFR e pagamento degli stipendi per metà come avviene ora.
Al’osservazione drammatica di un rappresentante sindacale che ricordava che gli operai non hanno visto ancora lo stipendio di Febbraio, un avvocato della proprietà avrebbe scagliato con disprezzo 5 euro sul tavolo dove si svolgeva la trattativa. Questo avrebbe ovviamente creato un clima di tensione, alimentato dalla drammatica situazione in cui versa ormai da lungo tempo il destino di 250 operai e delle relative famiglie.
Tra 15 giorni il verdetto del giudice che dovrà scegliere cosa fare, tra le opzioni anche quella di dichiarare il fallimento.
Ci scusiamo se abbiamo scritto delle imprecisioni, ma piuttosto che aspettare un comunicato ufficiale abbiamo preferito cercare di portare a conoscenza della cittadinanza, la disperata situazione di questi nostri concittadini che stanno lottando per salvare il proprio posto di lavoro, sentendosi abbandonati sopratutto dalle istituzioni.
COME MAI I NOSTRI SINDACATI NON SPORGONO DENUNCIA CONTRO QUESTO INDIVIDUO?
COME MAI I NOSTRI SINDACATI NON SPORGONO DENUNCIA CONTRO QUESTO INDIVIDUO?
CARO GIUDICE LAUDENZI. VISTO E CONSIDERATO CHE QUESTI PERSONAGGI HANNO RUBATO A NOI OPERAI,ALLA CITTA’ DI SPOLETO,ALLA REGIONE UMBRIA ED AL POPOLO ITALIANO VIOLANDO TUTTI I CODICI ETICI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA, NON SAREBBE ORA CHE QUALCUNO FACENDO IL PROPIO DOVERE GLI SPALANCHI I CANCELLI DEL CARCERE.?
CARO GIUDICE LAUDENZI. VISTO E CONSIDERATO CHE QUESTI PERSONAGGI HANNO RUBATO A NOI OPERAI,ALLA CITTA’ DI SPOLETO,ALLA REGIONE UMBRIA ED AL POPOLO ITALIANO VIOLANDO TUTTI I CODICI ETICI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA, NON SAREBBE ORA CHE QUALCUNO FACENDO IL PROPIO DOVERE GLI SPALANCHI I CANCELLI DEL CARCERE.?
Il comunicato dei lavoratori c’è ed è stato postato nella giornata di ieri, non solo ai giornali ma anche alle associazioni e a varie istituzioni. Non c’è da fare sfogare nessuno, né da aiutare dei disperati. La cosa che c’è da fare è lottare a loro fianco sui loro obiettivi che sono, difesa del posto di lavoro e dei diritti acquisiti.
Il comunicato postato dai lavoratori è il seguente:
“A seguito del tavolo di trattativa tenutosi il 11-04-2014presso l’associazione industriali di Perugia, il legale del sig. Castiglioni nella veste di mediatore ha mostrato palesemente,scarsa sensibilita’ nei confronti dei lavoratori. Ques’ultimi sostenendo ripetutamente l’ impossibilita’ di fare fronte alle spese familiari(2mesi di arretrati),il legale amico dell’imprenditore incalzato dalla delegazione,prima si rivolgeva ad un membro della rsu apostronfadogli la parola stronzo,poi ancora piu’ delicatamente buttava in faccia a coloro che pretendevano un diritto sacrosanto come lo stipendio una banconota da 5 euro in sfregio alla nostra dignita’ di uomini e lavoratori.Le maestranze spoletine della ex pozzi(ims-isotta) non accettano provocazioni di uomini ormai soli e lasciati al proprio destino. Noi parte lesa, usciamo da tutto questo con la convinzione che la nostra unione crea disagio anche a chi e’ ricco e prepotente. Noi usciamo con la dignita’ e con il rispetto che pretendiamo sempre e comunque. Noi vedendo scene di questo genere sosteniamo ancora piu’ convintamente che il legale rappresenta l’ imprenditore e che come atto di scuse ci venga dato quello che e’ un nostro diritto.
Il rispetto e l’educazione non sono merci acquistabili.
Noi porgiamo distinti saluti.”
Il comunicato dei lavoratori c’è ed è stato postato nella giornata di ieri, non solo ai giornali ma anche alle associazioni e a varie istituzioni. Non c’è da fare sfogare nessuno, né da aiutare dei disperati. La cosa che c’è da fare è lottare a loro fianco sui loro obiettivi che sono, difesa del posto di lavoro e dei diritti acquisiti.
Il comunicato postato dai lavoratori è il seguente:
“A seguito del tavolo di trattativa tenutosi il 11-04-2014presso l’associazione industriali di Perugia, il legale del sig. Castiglioni nella veste di mediatore ha mostrato palesemente,scarsa sensibilita’ nei confronti dei lavoratori. Ques’ultimi sostenendo ripetutamente l’ impossibilita’ di fare fronte alle spese familiari(2mesi di arretrati),il legale amico dell’imprenditore incalzato dalla delegazione,prima si rivolgeva ad un membro della rsu apostronfadogli la parola stronzo,poi ancora piu’ delicatamente buttava in faccia a coloro che pretendevano un diritto sacrosanto come lo stipendio una banconota da 5 euro in sfregio alla nostra dignita’ di uomini e lavoratori.Le maestranze spoletine della ex pozzi(ims-isotta) non accettano provocazioni di uomini ormai soli e lasciati al proprio destino. Noi parte lesa, usciamo da tutto questo con la convinzione che la nostra unione crea disagio anche a chi e’ ricco e prepotente. Noi usciamo con la dignita’ e con il rispetto che pretendiamo sempre e comunque. Noi vedendo scene di questo genere sosteniamo ancora piu’ convintamente che il legale rappresenta l’ imprenditore e che come atto di scuse ci venga dato quello che e’ un nostro diritto.
Il rispetto e l’educazione non sono merci acquistabili.
Noi porgiamo distinti saluti.”
Codice di Deontologia Professionale dell’Avvocato
(Approvato dal Consiglio Nazionale Forense 20 ottobre 1999)
ART. 1 Ambito di applicazione
Le norme deontologiche si applicano a tutti gli avvocati e praticanti nella loro attività, nei loro reciproci rapporti e nei confronti dei terzi.
ART. 5 Doveri di probità, dignità e decoro
L’avvocato deve ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità, dignità e decoro.
Deve essere sottoposto a procedimento disciplinare l’avvocato cui sia imputabile un comportamento non colposo che abbia violato la legge penale, salva ogni autonoma valutazione sul fatto commesso. L’avvocato è soggetto a procedimento disciplinare per fatti anche non riguardanti l’attività forense quando si riflettano sulla sua reputazione professionale o compromettano l’ immagine della classe forense.
ART. 20 Divieto di uso di espressioni sconvenienti ed offensive
Indipendentemente dalle disposizioni civili e penali, l’avvocato deve evitare di usare espressioni sconvenienti ed offensive negli scritti in giudizio e nell’attività professionale in genere, sia nei confronti dei colleghi che nei confronti dei giudici, delle controparti e dei terzi. La ritorsione o la provocazione o la reciprocità delle offese non escludono l’infrazione della regola deontologica.
Probabilmente ha dimenticato queste regole che la professione gli impone…
Codice di Deontologia Professionale dell’Avvocato
(Approvato dal Consiglio Nazionale Forense 20 ottobre 1999)
ART. 1 Ambito di applicazione
Le norme deontologiche si applicano a tutti gli avvocati e praticanti nella loro attività, nei loro reciproci rapporti e nei confronti dei terzi.
ART. 5 Doveri di probità, dignità e decoro
L’avvocato deve ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità, dignità e decoro.
Deve essere sottoposto a procedimento disciplinare l’avvocato cui sia imputabile un comportamento non colposo che abbia violato la legge penale, salva ogni autonoma valutazione sul fatto commesso. L’avvocato è soggetto a procedimento disciplinare per fatti anche non riguardanti l’attività forense quando si riflettano sulla sua reputazione professionale o compromettano l’ immagine della classe forense.
ART. 20 Divieto di uso di espressioni sconvenienti ed offensive
Indipendentemente dalle disposizioni civili e penali, l’avvocato deve evitare di usare espressioni sconvenienti ed offensive negli scritti in giudizio e nell’attività professionale in genere, sia nei confronti dei colleghi che nei confronti dei giudici, delle controparti e dei terzi. La ritorsione o la provocazione o la reciprocità delle offese non escludono l’infrazione della regola deontologica.
Probabilmente ha dimenticato queste regole che la professione gli impone…