Venerdì hanno passato la mattina di fronte al tribunale, con gli ombrelli aperti e i cappucci infilati.
Le rsu e i sindacati che rappresentano i lavoratori, 150 quelli che hanno presidiato sotto la pioggia il tribunale, hanno incontrato i giudici a cui hanno voluto leggere una lettera.
Ecco il testo:
“Signori giudici, il nostro appello serve solo a ribadire la nostra unica posizione in questa vicenda, quella di lavoratori impegnati massimamente nel sostenere la propria causa, ma non possiamo oltre modo scusare chi non ci considera risorse, bensì ci umilia, rendendoci impotenti di fronte ai nostri figli e alle nostre famiglie.
Sosteniamo il lavoro come massima espressione e la storia di queste aziende lo dimostra, ma riteniamo che impegno e dedizione debbano essere principi condivisi anche da chi finora ha dimostrato scarso profilo industriale. Stiamo vivendo nell’incertezza del futuro – concludono – sapendo di giocarci una parte della nostra vita, ma sentiamo l’obbligo morale di darci dimensioni lavorative e di non firmare accordi di difficile percezione e poca realtà industriale”.
I lavoratori hanno incontrato nel pomeriggio anche l’assessore regionale Vincenzo Riommi e poi in assemblea, incoraggiati da rassicurazioni e parole di sostegno, hanno deciso di proseguire lo sciopero fino a quando la proprietà di Ims e Isotta Fraschini non tornerà a parlare ufficialmente.
Ai lavoratori, per quello che conta, va anche tutta la solidarietà di S7g.