Alleanza Pd-Rinnovamento? Benedetti fuori dai gangheri

stretta-di-manoSaputo che nei giorni scorsi alla Ginestra c’è stata una cena tra Gianpiero Bocci, Dante Andrea Rossi e Fabrizio Cardarelli, il sindaco Daniele Benedetti ha reagito. 

L’ipotesi di un’alleanza trasversale che unisca Pd e Rinnovamento, ma forse anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, non piace neanche un po’ a Benedetti che nella lettera aperta che trovate di seguito suggerisce alle forze politiche, specie alla sua, cioè il Pd, di  badare più a programmi e uomini a cui affidarli che alle alleanze.

C’è da dire, perché ce lo riferiscono in tanti, che nel caso in cui dovesse andare in porto l’accordo Pd-Rinnovamento, Rossi farebbe un passo indietro lasciando spazio a Cardarelli.

L’idea è quella di costituire un governo di salute pubblica che raccolga le migliori intelligenze della città per salvare il futuro di Spoleto. 

Ecco la lettera del sindaco:

“Contraddizioni, veleni e ripensamenti, voglie personali di rivincita, ricerca esasperata del consenso prima che dei programmi. Quello che ci raccontano le cronache locali, se vero, va nell’esatta direzione opposta di un progetto per Spoleto e per il futuro dei nostri concittadini. Nel frattempo la città rischia di diventare sempre più abbandonata a se stessa, più piccola e più provinciale di quanto si possa immaginare.

Il clima si ripercuote nelle case come nelle istituzioni e ovunque si respirano disgusto, rabbia e sdegno verso tutti noi: una classe politica disorientata e incapace di offrire risposte serie e credibili. Invito tutte le forze politiche a considerare che la costruzione dei programmi e la scelta delle donne e degli uomini per realizzarli è il primo compito a cui dover assolvere in vista dell’imminente tornata elettorale di maggio. I programmi, le donne e gli uomini sono, a mio parere, le due sole cose vere e indispensabili intorno alle quali cercare e costruire l’unità, sono la cifra della responsabilità politica.

Se ci si ostina a percorrere la strada della sommatoria dei voti (peraltro in questo quadro molto ipotetici) e degli accordi per i posti di comando, il risultato non può che essere la frammentazione e l’isolamento perché i cittadini sono maturi e intelligenti e soprattutto disgustati dai vecchi modi di fare politica. Quello che ci è chiesto non è la discussione infinita (dura da almeno 15 anni) su continuità e discontinuità, su chi ha più o meno colpe rispetto alle cose fatte e non fatte e soprattutto rispetto al caos che si è generato e che rimbalza ovunque. Il centro sinistra ha il dovere di individuare le cose da fare e la squadra delle persone a cui intende affidarle per la prossima legislatura.

Stiamo rischiando di tradire la fiducia di tanti cittadini elettori, di tante persone per bene che non vogliono rinunciare ai loro ideali di centro sinistra per una classe politica incapace di elaborare un progetto di governo per i prossimi cinque anni.

La mia posizione è stata chiara fin dall’inizio e a questo punto, con tutti i miei limiti, sento il dovere di farla conoscere ai cittadini. Quando si palesavano elezioni primarie che poggiavano solo sulla ricerca di consenso personale, piuttosto che su alternative proposte programmatiche, ho espresso all’assemblea cittadina del mio partito tutti i dubbi sul percorso che si intendeva intraprendere.

Non mi sono mai tirato indietro di fronte alle critiche alla mia esperienza di sindaco ed alla mia giunta, ma ho sempre invitato a valutare, ragionare, approfondire. Ho chiesto più volte di entrare a fondo nelle difficoltà che questa amministrazione ha incontrato “perché –  ho spiegato –  molte problematiche le abbiamo affrontate e risolte, a cominciare dal disavanzo di bilancio, ma molte restano e chiunque sarà eletto sindaco al mio posto, dovrà fare i conti con ben determinati problemi che nella stragrande maggioranza dei casi vengono da lontano, investono ben più di una amministrazione di centro sinistra e sono problemi molto seri”.

Tanto per fare esempi ne ricordo qualcuno a cominciare dalla questione del PRG, che seppure avviata a soluzione si dovrà concludere, per quanto abbiamo previsto, con la prevista variante in riduzione; dalla scuola di alta cucina di Villa Redenta a Piazza D’Armi, dall’area dell’Anfiteatro, per la quale dobbiamo riavere dalla Regione le risorse finanziarie al parcheggio del tribunale al palazzo della Posterna, ancora imbrigliati da contenziosi, al cantiere bloccato di via Cacciatori delle Alpi; dai numerosi contenziosi ancora aperti verso tante situazioni che riguardano professionisti e partecipate come Umbria TPL e Mobilità.

Non ho mai nascosto nulla al mio partito e alla mia coalizione e ho sempre profuso il massimo impegno per arrivare a chiudere questa legislatura cercando, pur tra le tante difficoltà, di trovare le soluzioni migliori possibili, per il Comune e per la città di Spoleto. Abbiamo evitato il commissariamento e lo sfaldamento della nostra, seppure risicata, maggioranza, grazie all’impegno straordinario della mia giunta e dei consiglieri comunali che ci hanno sostenuto e ci sostengono e di questo non finirò mai di ringraziarli.

Certo si poteva fare molto di più, ma ho anche invitato a considerare le oggettive condizioni del contesto che abbiamo vissuto ed ho evidenziato come ogni sindaco che ha vissuto questi cinque anni può testimoniare le stesse difficoltà dipendenti dalla crisi più grave che il nostro paese ha attraversato dal dopoguerra ad oggi. Infine mi sono sempre dichiarato pronto a fare un passo indietro qualora si fosse trovata una candidatura esterna più condivisa della mia e in alternativa non ho mai respinto l’eventualità delle primarie per ridare voce ai cittadini, ma primarie con contenuti veri fatti di proposte e programmi per la città.

Alla fine del tormentato percorso che il mio partito ha fatto ho condiviso la proposta di Dante Andrea Rossi, come la stragrande maggioranza (più dei tre quinti richiesti) di tutta l’assemblea del PD, né poteva essere altrimenti sia per le qualità personali del candidato che per la sua autorevolezza politica nel quadro locale e provinciale. Oggi riconfermo la bontà della scelta dell’assemblea cittadina del PD, ma chiedo al mio partito di abbandonare in fretta la strada della ricerca spasmodica della somma dei voti e della inutile discussione su continuità e discontinuità per camminare sul solco dei valori del centro sinistra e imboccare la via maestra dei programmi e della scelta delle persone all’altezza per realizzarli.

Abbiamo il dovere e la responsabilità di sottoporre al giudizio dei cittadini un programma concreto e fattibile per Spoleto e ribadisco che solo il confronto sul programma ha in sé la forza per aggregare forze politiche e liste civiche a cui sta a cuore il futuro di Spoleto e dei suoi cittadini. Per quanto mi riguarda, qualora mi venga chiesto, sono a disposizione per offrire il mio modesto contributo, di idee, di programma e di impegno, come sempre dichiarato”.

8 Responses

  1. Se si andrà al ballottaggio succederà ciò che ha scritto Francesco. Mi auguro che non ci sia ballottaggio. Mi auguro e spero per il bene di Spoleto e dei suoi abitanti che il buon senso prevalga sull’assurda continuità di voto avuto fino ad ora.

  2. Se si andrà al ballottaggio succederà ciò che ha scritto Francesco. Mi auguro che non ci sia ballottaggio. Mi auguro e spero per il bene di Spoleto e dei suoi abitanti che il buon senso prevalga sull’assurda continuità di voto avuto fino ad ora.

  3. previsione. alle elezioni ognuno vota il suo (PD, M5S, FI, NCD, SEL……ecc..ecc..) al ballottaggio M5S andra’ da solo mentre il PD (sinistra) avrà il supporto di tutta la destra…………..

    chissà se mi sbaglio?……..mah……….

  4. previsione. alle elezioni ognuno vota il suo (PD, M5S, FI, NCD, SEL……ecc..ecc..) al ballottaggio M5S andra’ da solo mentre il PD (sinistra) avrà il supporto di tutta la destra…………..

    chissà se mi sbaglio?……..mah……….

  5. Se il titolo fosse vero allora anche a Spoleto ci sono i “ladri di Pisa”.

  6. Se il titolo fosse vero allora anche a Spoleto ci sono i “ladri di Pisa”.

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