Assolto perché incapace di intendere e di volere. Si è pronunciato così il giudice Laudenzi martedì mattina in aula nei confronti dell’uomo che nel 2012 aveva appiccato il fuoco davanti al carcere di Maiano e su cui da allora pendeva l’accusa di incendio boschivo doloso.
Dopo aver sentito ben due periti ed aver ricevuto da entrambi la stessa risposta, quella di incapacità di intendere e di volere del 63enne, il giudice Laudenzi ha deciso di assolvere l’imputato, escludendo anche, sulla base della seconda perizia, la pericolosità sociale dell’uomo che era stata tenuta in considerazione in un primo momento.
Il pm Maio ha richiesto dunque il proscioglimento totale dell’imputato, ma sull’applicazione o meno di misure restrittive per l’uomo, il giudice si è riservato di decidere.