Sparito un milione di euro alle Poste di Piedipaterno, non è truffa ma peculato

PALAZZO DI GIUSTIZIAE’ cambiata la contestazione a carico di tre imputati nel processo per il danno causato alle Poste Italiane dal piccolo ufficio di Piedipaterno. 

Per la direttrice e altri due l’accusa è di associazione a delinquere ai fini del peculato e non della truffa.

I fatti risalgono a dieci anni fa e furono scoperti dalla Polizia di Rieti che arrestò 10 persone e denunciò altre 11, poi tutte rinviate a giudizio per vari reati.

Solo che col passare degli anni sono arrivate le prescrizione e alla fine soltanto quattro persone, a una viene contestata la ricettazione, sono ancora sotto processo.

In aula si tornerà il 10 luglio