"Ho trovato lavoro, vi racconto la mia vita in Australia"

Melbourne Skyline
Melbourne Skyline

Un mese fa vi avevamo raccontato la storia di un giovane elettricista spoletino, 24 anni appena, che dopo averle tentate tutte per trovare un lavoro aveva deciso di trasferirsi in Australia, lasciando famiglia, amici e affetti più cari. Se non ricordate cliccate qui 

Intorno al 10 novembre lo spoletino si è imbarcato a Fiumicino e un giorno e mezzo dopo è arrivato a Melbourne, ad attenderlo solo un amico. 

Beh ieri sera il nostro amico ci ha scritto di nuovo, raccontandoci che dopo le prime due settimane di “stordimento” è riuscito a trovare il suo primo lavoro in Australia. 

Vi mostriamo la mail 

“Ciao ho visto che sulla mia precedente mail si è aperto un gran dibattito e mi ha fatto un gran piacere leggere l’incoraggiamento che tante persone, alcune delle quali neanche conosco, mi hanno voluto rivolgere. 

Allora ho pensato che sarebbe stato carino aggiornarvi, se riuscirò lo farò periodicamente, su come stanno andando queste prime settimane. 

La prima cosa che voglio dirvi è che ho trovato un lavoro da elettricista in una ditta che fa manutenzione nei grandi palazzi del centro di Melbourne. 

Ho appena iniziato, oggi è stato il quarto giorno, si lavora sei ore al giorno più eventuali straordinari e la paga non è male per niente, anche se certo è proporzionata al costo della vita nella capitale. 

Il lavoro in sé non è male, sto migliorando l’inglese, ma comunque ci muoviamo in squadre e quindi sono abbastanza “protetto”. Con me c’è un altro italiano, del Molise, uno spagnolo, un greco, un paio di nordafricani che vivono qui da tanto e un indiano. Non è una barzelletta 🙂

Quello che mi è piaciuto è che il ragazzo delle risorse umane che ha letto il mio curriculum e con cui ho fatto il colloquio mi ha detto che se resto in azienda per altri sei mesi avrò uno scatto contrattuale e accesso a dei corsi di specializzazione professionale. 

Mi sono sembrate due buone cose, finora ho lavorato solo per piccole ditte e per i titolari anche solo pensare di fare formazione agli operai era impossibile. 

Per il resto alla vita di qui mi devo ancora ambientare, la gente non sembra male anche se ci sono persone di cento nazionalità. 

Spoleto ovviamente già mi manca. Salutatemela voi, anche perché chissà quando potrò tornare, vi darò mie notizie”