Svolgeva una vita assolutamente normale e puntualmente apriva ogni mattina il suo studio la falsa professionista di 39 anni, residente in un piccolo comune della Valnerina, limitrofo a Spoleto, che priva di titoli e senza aver superato l’esame di Stato, si “spacciava” per ragioniera commercialista, esercitando abusivamente la professione, celata attraverso un centro elaborazione dati aperto al pubblico.
I clienti hanno riferito alla Guardia di Finanza che la sedicente commercialista aveva un ufficio ben attrezzato, c’era il computer, il telefono, il fax, l’archivio. Lei era sempre gentile e rispondeva sempre che “tutto andava bene”, ma quando sono iniziate ad arrivare le cartelle esattoriali da Equitalia per i malcapitati è iniziato un incubo!
Al termine delle capillari indagini degli ispettori della Guardia di Finanza di Spoleto, diretti dal Tenente Emanuele Taviano, la falsa commercialista è stata denunciata a piede libero per trruffa alla locale Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo dell’attività professionale e truffa contrattuale aggravata, in quanto con la falsa veste di professionista qualificato ha ottenuto da vari clienti l’incarico di tenere la contabilità e di curarne tutti gli adempimenti fiscali e amministrativi.
Inoltre, in carenza di fatto delle specifiche abilitazioni professionali, ometteva l’assolvimento delle predette incombenze non presentando, per conto dei propri ignari clienti, le previste dichiarazioni fiscali, ma facendosi comunque corrispondere i corrispettivi inerenti alle prestazioni in parola, causando loro gravi danni patrimoniali.
Ai clienti sono arrivate cartelle di Equitalia pesantissime, in qualche caso anche di circa 300 mila euro.