"Sul commissariamento il sindaco fa terrorismo psicologico"

Rinnovamento smentisce il sindaco
Rinnovamento smentisce il sindaco

Il gruppo d’opposizione Rinnovamento smentisce il sindaco sul commissariamento. Leggete la nota stampa, riportata integralmente di seguito:

“Il commissariamento prevede – ha spiegato il sindaco in conferenza stampa – l’adozione delle aliquote massime per almeno 5 anni (pratica prevista dal TUEL) e tagli ai finanziamenti ai servizi (es. palestre e asili nido)”. Il comportamento del signor Daniele Benedetti teso a salvare la sua poltrona è puro terrorismo psicologico, al punto di mistificare anche il contenuto di una legge.

Non possiamo non stigmatizzare il comportamento che ha tenuto durante la conferenza stampa a porte chiuse di mercoledì, quando ha citato il TUEL a suo piacimento per allontanare l’ipotesi di un commissariamento che oggi ancora di più è indispensabile. Non è infatti vero che il commissariamento comporti per forza l’innalzamento al massimo delle aliquote fiscali, come ha dichiarato signor Benedetti in conferenza stampa, o la diminuzione della percentuale di intervento del Comune nei costi di gestione delle palestre e degli asili nido.

Il TUEL prevede gli stessi provvedimenti sia da parte del Commissario che da parte del signor Benedetti, quindi prima si deve tentare con la realizzazione di un piano di rientro triennale e, qualora i conti non tornassero comunque, si passerebbe a piani di rientro pluriennali ed addirittura decennali, e se tutto ciò non fosse sufficiente si dovrebbe dichiarare il dissesto.

L’art. 243 del TUEL parla sì di percentuali maggiori di compartecipazione per i cittadini (“il costo complessivo della gestione dei servizi a domanda individuale, riferito ai dati della competenza, sia stato coperto con i relativi proventi tariffari e contributi finalizzati in misura non inferiore al 36 per cento; a tale fine i costi di gestione degli asili nido sono calcolati al 50 per cento del loro ammontare”), ma lo fa per gli enti locali strutturalmente deficitari o dissestati, cosa che non sembrerebbe riguardare al momento il Comune di Spoleto.

Il TUEL prevede inoltre che il Comune – e quindi il sindaco possa, ma solo qualora lo ritenga opportuno al fine di realizzare il piano di rientro e non obbligatoriamente, “deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente”.

In sostanza un commissariamento dell’ente non cambierebbe le procedure previste, che rimangono le stesse. Nella situazione che ci ha messi il signor Benedetti, non è il Sindaco o il Commissario a decidere cosa fare, ma lo stabiliscono i numeri!

È per questo allora che riteniamo giusto che il piano triennale di rientro lo faccia un rappresentante dello Stato, e non il sindaco, di cui non ci fidiamo minimamente e che ad oggi non ha i numeri né per redigere tale piano, né poi per approvarlo in Consiglio Comunale, né, tantomeno, la capacità di assumere qualsivoglia rimedio. Non ci scordiamo che questo buco di 10 milioni di euro, nonostante lo scaricabarile sulle responsabilità, è stato determinato dalle gestioni del Comune fatte dalle forze di centrosinistra (Pd e Psi) che oggi, come in passato, governano la città.

Un ultimo accenno va alla ventilata intenzione del signor Benedetti di ricorrere alla vendita di parte del patrimonio comunale per ripianare i debiti: chiediamo con forza che tutti i responsabili della catastrofe finanziaria, una volta stabilite le responsabilità personali degli autori del disastro, vendano i propri patrimoni e contribuiscano per primi in questo modo al ripianamento del debito del comune, perché sarebbe ingiusto che a pagare siano sempre i cittadini incolpevoli”.