Il Movimento 5 Stelle spoletino chiede che a pagare il buco di bilnacio siano gli amministratori pubblici che l’hanno generato. Che ne pensate?
Di seguito il comunicato dei grillini:
Il buco di bilancio del comune di Spoleto sembrerebbe ben più oscuro di quanto rilevato. La prova è il rinvio della relazione conclusiva della verifica da parte degli organi preposti.
La regolamentazione degli incarichi e delle responsabilità di chi amministra la macchina pubblica sono contenute: nella Costituzione Italiana; nel codice civile, nel Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli enti Locali D.L.gs18 agosto 2000, n. 267 (TUEL), nell’art. 7 della legge 165/2000; nella Legge Brunetta; nella legge di contabilità di Stato del 1923 n. 2440, artt. 82 e 83 della legge di contabilità di Stato del 1923 n. 2440, dall’art. 52 T.U. delle leggi sulla Corte dei conti del 1934 e dagli artt. 18 e segg. del T.U. sugli impiegati dello Stato n. 3 del 1957, oltre che da un certo numero di norme speciali che si sono aggiunte nel tempo.
In base a tali disposizioni l’amministratore o l’impiegato che con azione o omissione, per colpa grave, nell’esercizio delle sue funzioni, cagioni danno allo Stato (o all’ente pubblico) è tenuto a risarcirlo.
Queste disposizioni hanno trovato applicazione da ultimo nella sentenza dei giudici contabili (Corte dei Conti) di Alessandriache hanno condannato il Sindaco, l’assessore al bilancio e il ragioniere capo a risarcire lo Stato per un danno erariale di 7,6 milioni. Insieme ai “correi”, coinvolti anche 6 assessori e 23 consiglieri comunali!
Certo gioverebbe evidenziare che gli organi di governo – il consiglio comunale, la Giunta Comunale, il Sindaco (art 36 TUEL) – prima di operare debbano avere ben presenti le competenze attribuitegli, e ciò al duplice scopo di agire nell’ambito delle proprie competenze e di verificare se le attività che andranno a svolgere possano determinare di per sé conseguenze dannose per l’ente e quindi un giudizio di responsabilità.
Nei comportamenti dei nostri amministratori locali si potrebbe delineare una colpa grave perché nel compimento degli atti del proprio mandato hanno con il loro operato fatto emergere una macroscopica e ingiustificabile negligenza ed imprudenza nello espletamento delle mansioni e/o nell’adempimento dei propri doveri istituzionali. Cioè un comportamento di estrema superficialità, trascuratezza nella cura di beni e dell’interesse pubblico ovvero una condotta caratterizzata da un grado di diligenza, prudenza, perizia, razionalità e correttezza decisamente inferiore allo standard minimo professionale necessario.
Basti considerare che quasi in fondo al mandato amministrativo, la giunta comunale ha approvato il bilancio, mentre il medesimo è ora sotto osservazione dei revisori contabili, ed il Sindaco parla già di pianificarne il risanamento.
Il Movimento 5 Stelle Spoleto, dopo aver incontrato il 16 Settembre il Sig. Prefetto Dr. Antonio Reppucci ed avergli espresso le proprie considerazioni sulla situazione del comune di Spoleto, chiede che l’Autorità Giudiziaria prima ed i Magistrati Contabili della Corte dei Conti poi, dispongano per procedere all’accertamento dell’ammontare del danno erariale ed economico e provvedano ad addebitarne il valore, in base al principio di parziarietà, ai vari soggetti responsabili (presenti e passati… ) auspicando sin da ora che i relativi addebiti siano rivolti a tutti (nessuno escluso) coloro che hanno concorso seppur a diverso titolo al dissesto finanziario del comune di Spoleto.
Il Movimento 5 Stelle si augura che il risanamento dei conti non si attui come già fatto in passato, imponendo ai cittadini aumenti di tasse, o tramite ulteriori innalzamenti degli oneri di urbanizzazione, trasformazione del diritto di superficie, o peggio eseguendo alienazioni del patrimonio immobiliare comunale.
che schifo……
che schifo……