Mojo: «Altri album potranno vendere di più, ma scommetto che tra 20 anni OK Computer sarà l’album chiave del 1997, quello che ha portato il rock avanti invece che migliorare ingegnosamente le immagini e le strutture delle canzoni di un’era precedente».
Chi è appassionato o almeno ha letto uno dei romanzi di Douglas Adams (tra gli altri Guida galattica per autostoppisti) non farà fatica a capire che il terzo disco della band inglese, uscito nel giugno del 1997, è un chiaro riferimento ai lavori dello scrittore di Cambridge. A partire dal primo singolo estratto, Paranoid Android, che nella saga di Adams è il robot Marvin.
Le fonti di ispirazione di Thom Yorke sono spesso romanzi, opere più o meno famose. Infatti il leader della band è un grande appassionato di letteratura, (specialmente di Dante e la sua Divina Commedia) ed in ogni sua canzone è possibile trovare un richiamo a qualche romanzo famoso.
Tornando all’album, venne quasi interamente registrato nel luglio del 1996 al St Catherine’s Court, una dimora rurale. Le sonorità rock ed elettroniche (frutto anche del talento e genio dei fratelli Greenwood) lo resero uno degli album più influenti della storia del rock, cominciando a far conoscere il gruppo anche oltreoceano.
In questo lavoro sono presenti canzoni-chiave di fine anni ’90 e non solo: Karma Police, No Surprises, Lucky o Exit Music [for a film] (scritta precedentemente per la colonna sonora del film Romeo & Juliet, poi aggiunta nella tracklist del disco). Ma anche piccoli capolavori come Let down e Climbing up the walls. Quest’ultima canzone parla di malattia mentale, della violenza nelle menti di chi la soffre. L’ispirazione è frutto dell’esperienza di un giovane Yorke come infermiere in una clinica psichiatrica. Ogni pezzo è curato alla perfezione, con un’accuratezza quasi maniacale che caratterizzerà anche i successivi lavori della band.
E’ evidente, che piaccia o no, che il gruppo di Oxford è stato e sarà sempre tra quei gruppi che hanno cambiato l’approccio nel fare e ascoltare musica, uno dei pochi ad aver avuto idee originali creando un proprio inconfondibile stile, prendendo ispirazione, tra gli altri, da gruppi come REM o Pink Floyd, riuscendo poi però a trovare una propria dimensione. Non proprio terrestre, quasi aliena.