Va all'AUSL per un vaccino…che non c'è!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione di una nostra lettrice riguardo ad un episodio accaduto a lei e a suo figlio meno di un mese fa all’AUSL di Spoleto.

“All’inizio di agosto c.a. ho ricevuto da parte dell’AUSL Locale Umbria n. 2 di Spoleto l’invito per la prevista vaccinazione per mio figlio “adolescente”. Il giorno 27 agosto c.a., dopo aver preso delle ore di permesso, verso le ore 08.30 mi sono presentata all’AUSL di cui sopra per procedere alla vaccinazione come da comunicazione scritta, dopo aver aspettato il mio turno per circa 1 ora siamo entrati nella sala medicheria, l’addetta alla ricezione, nel vedere la lettera di convocazione, mi comunicava che il vaccino non era arrivato e che dovevo aspettare un’altra convocazione.”

Così la mamma, arrabbiata per aver aspettato un’ora ma soprattutto per aver perso delle ore di lavoro per niente, conclude chiedendosi:

” […] costava fatica mettere fuori dalla porta di ingresso un comunicazione con scritta “MANCA IL VACCINO 1 MENC”. Grazie alla loro strafottenza e con questa crisi, ho perso delle ore di lavoro non mi vengono pagate.”

 

4 Responses

  1. La signora ha avuto tutte le sue ragioni ad incazzarsi tanto a loro non importa più di tanto, chi ci va di mezzo siamo solo noi e confermo quanto detto da mery. Analogo episodio mi è capitato anche a me, alla fine di settembre 2012 mi è pervenuto l’invito per la vaccinazione di mio figlio, prossimo maggiorenne, e dopo aver aspettato circa due ore di attesa in quanto avevo il numero 35 siamo finalmente entrati nella stanza medicheria, l’addetta dopo aver visionato il tesserino della vaccinazione mi invitava ad andare via in quanto la vaccinazione doveva avvenire a settembre 2013 e non 2012 come da lettera di convocazione. A questo ameraggiato, tanto incazzarsi non serve a niente, io e mio figlio siamo andati via. Per questa bravura ho perso una giornata di ferie e una giornata di assenza per la scuola di mio figlio. Purtroppo cè da dire “QUESTO E’ L’ITALIA”.
    Spero che il prossimo settembre non vi siano altre sorprese.
    Saluti
    uno spoletino

  2. La signora ha avuto tutte le sue ragioni ad incazzarsi tanto a loro non importa più di tanto, chi ci va di mezzo siamo solo noi e confermo quanto detto da mery. Analogo episodio mi è capitato anche a me, alla fine di settembre 2012 mi è pervenuto l’invito per la vaccinazione di mio figlio, prossimo maggiorenne, e dopo aver aspettato circa due ore di attesa in quanto avevo il numero 35 siamo finalmente entrati nella stanza medicheria, l’addetta dopo aver visionato il tesserino della vaccinazione mi invitava ad andare via in quanto la vaccinazione doveva avvenire a settembre 2013 e non 2012 come da lettera di convocazione. A questo ameraggiato, tanto incazzarsi non serve a niente, io e mio figlio siamo andati via. Per questa bravura ho perso una giornata di ferie e una giornata di assenza per la scuola di mio figlio. Purtroppo cè da dire “QUESTO E’ L’ITALIA”.
    Spero che il prossimo settembre non vi siano altre sorprese.
    Saluti
    uno spoletino

  3. Il personale che lavora nei pubblici impieghi, si pensa di averne il monopolio. Il loro posto è sicuro, e per questo si sentono superiori e si possono permettere questi comportamenti.
    Hanno più diritti di altri lavoratori, e oltretutto si lamentano. È veramente scandaloso…..

  4. Il personale che lavora nei pubblici impieghi, si pensa di averne il monopolio. Il loro posto è sicuro, e per questo si sentono superiori e si possono permettere questi comportamenti.
    Hanno più diritti di altri lavoratori, e oltretutto si lamentano. È veramente scandaloso…..

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