Sono domande precise quelle che il Movimento 5 Stelle di Spoleto chiede all’amministrazione comunale in merito all’inceneritore di pollina di Novelli in località San Martino, dopo aver ricevuto non poche segnalazioni da pare di numerosi cittadini.
Tre i punti su cui i 5 stelle vogliono vederci chiaro: lo stato attuale dell’impianto, la quantità di fumo emessa dall’inceneritore che può essere notato persino da Foligno e l’odore «pungente» che gli abitanti delle zone limitrofe sono costretti a respirare ogni giorno.
Ma i 5 stelle non si fermano qui e chiedono inoltre il monitoraggio delle emissioni per mezzo di una centralina ARPA almeno per un anno e l’adozione di alcune misure al fine di avere la certezza che la pollina bruciata provenga solo dagli stabilimenti di Novelli e che questa sia davvero soltanto pollina.
Qui il comunicato completo:
Ecco come un paesaggio caratteristico umbro, verde come non mai, di elevato interesse naturalistico, con uliveti, vigneti, boschi prati e coltivazioni, esteso su dolci colline possa essere deturpato, seviziato, inquinato e infine ancheaffumicato.
Siamo nella zona che da Uncinano si estende verso i monti Martani. Da un lato si può ammirare una collina di plastica verde-celestina, la discarica di S. Orsola che contiene i rifiuti di 15 anni di Spoleto e Foligno, dall’altro un mare di silicio di un mega impianto fotovoltaico di ben 6,8 ettari. Ancora un po’ più in là si staglia tra le colline la cementeria, alle cui spalle si può rimirare una grave ferita alla montagna, la cava di Santo Chiodo. Nel bel mezzo, proprio al cuore, è da poco attivo uninceneritore.
E’ in una posizione in cui il suo fumo può essere notato fin da Foligno. Se percorrete la superstrada potrete vedere chiaramente questa nube di fumo che invade la montagna. Per la sua posizione, direi quasi strategica, questo abnorme pennacchio si muove da nord a sud, a seconda del vento, non scontentando nessuno: ce n’è per Roselli, Montemartano, S. Severo, Uncinano e tante altre piccole frazioni fino ad arrivare giù a S. Martino.
Nel passato sono state vane le proteste per la costruzione di questo impianto. Ricordiamo la relazione di Legambiente (http://bit.ly/14GWfOK) in cui si evidenziava la pericolosità delle emissioni dell’impianto potenzialmente pericolose e il problema dello smaltimento delle ceneri, e ilConsiglio comunale aperto richiesto dal Comitato Rifiuti Zero di Spoleto per testimoniare il NO di tremila cittadini agli inceneritori, tra cui proprio quello di pollina.
E l’amministrazioni locale? Sorda!
Nel 2009 la Società Agricola Umbra AGRIPOWER s.r.l, richiede l’ autorizzazione per la realizzazione dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biomassa)della potenza nominale di 0,99 MWe. Nel 2010 viene concessa l’autorizzazione da parte della Provincia di Perugia alla realizzazione e alla gestione dell’impianto.
L’impianto viene costruito e a giugno di quest’anno l’inceneritore, che brucia le deiezioni di gallina provenienti dagli allevamenti avicoli di Novelli, è attivo, anche se, sembra, non ancora a regime.
Il Movimento 5 Stelle Spoleto, in seguito anche a varie segnalazioni da parte di cittadini del posto, ha presentato una interrogazione al Consiglio Comunale dove si chiedono chiarimenti
sulla situazione attuale dell’impianto;
sull’abnorme quantità di fumo emesso dall’inceneritore
e sull’olezzo pungente sentito nei dintorni.
Si chiede inoltre un monitoraggio delle emissioni, almeno per un anno, per mezzo di unacentralina ARPA opportunamente posizionata nei dintorni dell’inceneritore di pollina, ed infine, quali misure si intendano adottare per essere sicuri che la pollina provenga esclusivamente dagli stabilimenti di Novelli e non da altre parti e che ciò che effettivamente viene scaricato e poi bruciato nell’impianto sia realmente pollina (vedi caso Scotti: http://bit.ly/16QQpxq).
ERA ORA!!
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