Applausi a scena aperta per The piano upstairs e Alessandra Ferri, la prima ballerina che ha scelto le scene del Festival per tornare a incantare la platea. Un lungo applauso con pioggia di fiori per quello che molti hanno definito un vero successo.
Tanti i big arrivati a Spoleto per la prima della 56esima edizione. Al Teatro Nuovo-Gian Carlo Menotti c’erano il ministro Massimo Bray, Gianni Letta con la moglie, Umberto Veronesi, Marta Marzotto, Isabella e Roberto Rossellini, Serena Autieri, Adriana Asti, Carla Fendi, Candido Speroni, Piero Tosi e tanti altri.
Terminato lo spettacolo autorità e big si sono spostati a palazzo Arroni dove Carla Fendi aveva organizzato una sobria serata. Lo staff del Festival, invece, si è trovato al chiostro di San Nicolò per festeggiare la prima alzata di sipario del 2013.
Ma scusa “l’altro festival” non c’è quest’anno? No perchè qui non dite niente..
Ma scusa “l’altro festival” non c’è quest’anno? No perchè qui non dite niente..
Sono d’accordo con quanto affermato sopra, il festival dei due mondi di elite non dà ne lustro ne risultati significanti dal punto di vista economico e Spero che i personaggi illustri paghino il biglietto oltre a farsi pubblicità gratuita.
Sono d’accordo con quanto affermato sopra, il festival dei due mondi di elite non dà ne lustro ne risultati significanti dal punto di vista economico e Spero che i personaggi illustri paghino il biglietto oltre a farsi pubblicità gratuita.
Non perchè uno voglia sempre fare polemica su ogni cosa, però sorge una domanda: come possono gli organizzatori lamentarsi del fatto che gli spoletini non siano coinvolti nel festival se questo assume un carattere elitario? Gli spettacoli diventano quasi occasioni da red carpet, rimanendo non nella teoria ma nella pratica riservati a ricchi snob venuti da fuori,politici e pezzi grossi della città. Se i prezzi dei posti a teatro venissero resi più popolari, credo che qualche spoletino in più avrebbe modo di partecipare, almeno agli spettacoli meno complessi dal punto di vista culturale, anche se scommetto che nella maggior parte dei casi nemmeno gli ospiti illustri capirebbero cosa viene rappresentato, dato che arrivano solo per farsi fotografare mentre ostentano interesse ad una manifestazione culturale.
Non perchè uno voglia sempre fare polemica su ogni cosa, però sorge una domanda: come possono gli organizzatori lamentarsi del fatto che gli spoletini non siano coinvolti nel festival se questo assume un carattere elitario? Gli spettacoli diventano quasi occasioni da red carpet, rimanendo non nella teoria ma nella pratica riservati a ricchi snob venuti da fuori,politici e pezzi grossi della città. Se i prezzi dei posti a teatro venissero resi più popolari, credo che qualche spoletino in più avrebbe modo di partecipare, almeno agli spettacoli meno complessi dal punto di vista culturale, anche se scommetto che nella maggior parte dei casi nemmeno gli ospiti illustri capirebbero cosa viene rappresentato, dato che arrivano solo per farsi fotografare mentre ostentano interesse ad una manifestazione culturale.