Jimmy Page di Grace disse «è il mio disco preferito del decennio»
Bob Dylan definì Buckley «uno dei più grandi compositori del decennio»
David Bowie definì Grace come «uno dei dieci dischi che avrebbe voluto portare con sé su un’isola deserta».
Una sera del maggio di sedici anni fa, a Memphis, mentre si stava recando presso gli studi di registrazione, Buckley decise di fermarsi e fare un bagno nel fiume Wolf River. Non era la prima volta che lo faceva, così si tuffò senza togliersi i vestiti e, canticchiando Whola Lotta Love dei Led Zeppelin, nuotò fino ai piloni del ponte dell’autostrada. In quel momento passò un battello, creando molto probabilmente un gorgo che risucchiò il cantante, appena trentenne. Niente alcol o droga, una pura e tragica fatalità spezzò la vita ad un enorme talento degli anni ’90, il cui talento e la cui voce angelica e potente resteranno tra i migliori di tutti i tempi.
GRACE è il primo e unico album in studio di Jeff Buckley. Fu pubblicato il 23 agosto 1994. Oltre a 7 pezzi inediti, l’album includeva 3 cover: Lilac Wine, basata sulla versione di Nina Simone, Corpus Christi Carol di Benjamin Britten, e Hallelujah di Leonard Cohen, versione celebre e usata in tantissime serie tv e film, tra cui The West Wing (Tutti gli Uomini del Presidente), The O.C., House M.D. (Dr. House), Without a Trace (Senza Traccia), One Tree Hill, The Edukators (Vivere Liberi e Ribelli), Lord of War e altri.
A tutt’oggi, il disco è considerato uno dei più importanti degli anni Novanta.