Una truffa architettata molto bene sarebbe quella messa in atto da un uomo di 80 anni e da una donna straniera, badante di professione e all’epoca dei fatti al servizio di un anziano signore (nel frattempo deceduto), vittima -stando all’accusa- di quanto accaduto.
Secondo il quadro accusatorio i fatti sarebbero andati così: la donna e l’altro presunto truffatore avrebbero convinto ed accompagnato l’anziano all’ufficio postale per ritirare un’ingente somma di denaro (12mila euro complessivi) a più riprese, tra il febbraio e l’aprile del 2006. A testimoniare anche i due medici dell’uomo, dal momento che il primo sarebbe stato cambiato, si presume, dopo aver messo in guardia l’anziano, consigliandolo di essere più prudente riguardo ad un’ingente somma di denaro che avrebbe tenuto nella sua abitazione.
C’è poi da capire quali fossero le condizioni della presunta vittima all’epoca dei fatti: i medici dissero che al tempo l’anziano aveva sì un ridotta capacità di concentrazione ma non un decadimento cognitivo grave.
La denuncia è scattata da parte dei familiari della vittima, che si sono costituiti parte civile nel processo la cui prossima data sarà il 10 settembre.