Mourinho è tornato al Chelsea, la passione è il timone della vita.

mourinho 3La notizia battuta in questi giorni da tutte le agenzie  è che Josè Mourinho, l’allenatore di calcio più conteso al mondo, ha deciso di tornare ad allenare il Chelsea, la squadra londinese dove nacque il suo mito e dove fu battezzato :  ” The Special One”.

Da quando il suo divorzio con il Real Madrid era diventata cosa certa, non c’è stata una squadra di vertice che non lo abbia tentato e corteggiato a suon di milioni di euro, proposte, progetti e promesse. Aveva l’imbarazzo della scelta il profeta di Setubal, la piccola cittadina portoghese dove è nato, ma lui si è lasciato guidare dalla passione, ha voluto che fosse il cuore a proporgli la nuova sfida da affrontare ed è voluto tornare là, dove era stato accolto, riconosciuto, capito, stimato, amato, protetto.

Nel dorato mondo del pallone, metafora spesso della vita, dove si vedono giocatori cambiare maglia addirittura durante la stessa stagione, tentati da ingaggi stellari, dove i sentimenti sono quasi sempre mortificati da montagne di razionalità e convenienza che prendono la forma  di  oceani di soldi sonanti, Mourinho ci da una lezione che scompagina le carte, che crea la fantastica eccezione che spesso cerchiamo invano per confermare la regola. Poteva andare dappertutto, lo volevano tutti, gli hanno sicuramente promesso molto di più, lo avrebbero tutti coperto d’oro, ma lui ha deciso che fosse giunto il momento di ascoltare la passione, di sentire finalmente il “rumore” degli amici, dopo aver ascoltato a lungo quello dei nemici. Ha detto di non avere avuto dubbi o ripensamenti, o tentennamenti, perchè quando la passione chiama, non puoi che seguirla se vuoi essere felice.

Ci sono momenti nella vita in cui ti trovi di fronte ad un bivio. Da una parte la paura che ti propone una strada diritta, sicura, giusta e dall’altra la passione che ti spinge verso un vortice irrefrenabile dove non sai neanche dove andrai a finire. Scegliere la seconda vuol dire fidarsi, lasciarsi andare, come sul dorso di un cavallo senza briglie che senti che sta galoppando ma non sai dove ti porterà. Quell’ebbrezza, quella fantastica incoscienza, sono il timone della vita che ti guida verso te stesso e sconfigge per sempre la paura che ti fa restare lì a guardare il cavallo correre via senza di te. Tutto questo Mourinho lo sapeva bene, quando girando le spalle a Florentino Perez, presidente del Real, prendeva la strada di Londra.

Nell’intervista in cui annunciava questa decisione, Mou ha detto di aver avuto due passioni , una  l’Inter e l’altra il Chelsea. Da interista, che quella notte in cui capitan Zanetti alzava al cielo una coppa attesa 45 anni, soffriva nel vedere Mourinho nella macchina del presidente di un’altra squadra, so che prima o poi la passione lo riporterà indietro a Milano, perchè le passioni sono così: se non riesci a seguirle, sono loro che alla fine ti vengono a cercare. Grazie Josè  per questa fantastica lezione, tra un risultato e l’altro dell’Inter, darò una sbirciatina  quest’anno anche in Premier League, sperando, ma essendo sicuro, di ritrovarti ancora, come sempre, The Special One.  

Francesco Ragni