E’ molto chiaro il comandante regionale della Forestale Guido Conti: “Stop alle trappole-tortura per gli animali, pena l’arresto”. E per fermare i gesti dei bracconieri, i suoi uomini hanno intenzioni serie.
L’intero territorio umbro è stato infatti disseminato di microcamere e “foto-trappole”, impossibili da vedere ad occhio nudo che però, al contrario, riprendono ad alta definizione gli autori di questi gesti disumani, rendendoli così facilmente riconoscibili. E in effetti qualche successo l’hanno già avuto.
Grazie alle nuove misure solo nel 2013 sono stati acciuffati 5 uomini. Benché ogni comando stazione dell’Umbria abbia una grande scorta di tali apparecchiature, in un’analisi costi benefici queste microcamere risultano comunque convenienti perché consumano pochissima energia, attivandosi solo quando percepiscono un movimento e perché permettono di risparmiare sul ricorso agli uomini utili al monitoraggio, ottimizzando anche il servizio.
Ma la cosa più importante è che la Forestale, così facendo, ha posto uno stop a certe forme di inciviltà verso altri esseri viventi. Gli animali che cadono nella trappole, infatti, dopo enormi sforzi per tentare di liberarsi, muoiono di infarto o dissanguati e comunque, in ogni caso, vittima di sofferenze inenarrabili e di gesti che sono ben lontani dall’essere considerati civili.