Clamoroso, le cartelle sulla tassa per la pubblicità inviate ai commercianti dalla Ica erano giuste. Ce lo dice il Comune alla fine dei controlli fatti dai suoi dipendenti, da quelli della Ica e pure da quelli delle associazioni di categoria.
Insomma, gli importi elevatissimi devono essere pagati fino all’ultimo euro, tranne nel caso di sei persone a cui invece sono state recapitate cartelle sbagliate. Ma allora i negozianti per cosa protestavano? Semplice, tutti finora hanno versato molti meno soldi, perché l’Ase presentato calcoli sbagliati, facendo incassare meno soldi al Comune. E chi paga per questo?