Attendiamo l’incontro di giovedì in Comune per ascoltare dalla presidente Catiuscia Marini, di fatto reggente anche della sanità, parole precise e determinazioni fattive sul presidio sanitario cittadino. Da oltre due mesi, come risaputo, il primariato di chirurgia risulta scoperto a seguito del pensionamento del professor Luciano Casciola e da quel momento le certezze di poter continuare ad avere per Spoleto una struttura complessa, che significa anche mantenimento del dipartimento di emergenza urgenza, sono avvolte da numerosi punti interrogativi.
Senza bisogno di ricordare i trascorsi, i vari incontri tenuti con la stessa Marini, l’assessore regionale competente, vari dirigenti della Asl. La Presidente ha la facoltà di mettere la parola fine su questo tema. Nella nostra conferenza programmatica, tenuta lo scorso 14 aprile, abbiamo ribadito l’importanza primaria di tale avvicendamento, punto fondamentale del San Matteo del domani. Senza una struttura degna di questo nome l’ospedale e la città non hanno futuro! Abbiamo invitato in quella sede iscritti e simpatizzanti alla mobilitazione in mancanza di certezze in tempi ragionevoli.
Attendiamo, dunque, quanti hanno a cuore il problema ad essere presenti giovedì prossimo affinché sia possibile ascoltare novità positive per il nostro ospedale. Il Pdl ha svolto in questi anni un ruolo costruttivo riguardo questa delicata tematica cercando di tirarsi fuori dalle strumentalizzazioni limitandosi magari a qualche provocazione come quella della donazione, il giorno dell’epifania, di oltre 2.000 bottigliette d’acqua per i degenti a seguito dei tagli sulle forniture imposte dal governo Monti. Ma se alla carenza d’acqua in qualche modo si può rimediare, la mancanza di un valido professionista in grado di sostituire il professor Casciola avrebbe ripercussioni negative sia sull’utenza che sulle possibilità di sopravvivenza della struttura stessa.
Da diverse settimane le sale operatorie lavorano a giorni alterni a seconda delle varie tipologie di prestazioni come se si trattasse di un poliambulatorio. Tale situazione non può più continuare !