La vicenda risale a qualche giorno fa quando, dal nulla, qualcuno si è accorto che la targa “di Goethe”, quella -per capirci- in titanio materiale su cui è inciso un pensiero che il poeta, filosofo e saggista dedicò a Spoleto nei suoi “Viaggi in Italia”, non c’era più.
Se è vero che la storia della targa è stata in passato travagliata (essendo stata fatta in diversi materiali e per diversi atti vandalici sempre in qualche modo distrutta o rovinata) è pur vero che non è per nulla facile né distruggere né portar via una targa come quella creata dalla Thyssenkrup di Terni e dalla ditta Moroni di Spoleto.
Si è aperto quindi un giallo sulla fine che potesse aver fatto e non si escludeva l’ipotesi di un gesto vandalico compiuto da più persone che prima avrebbero preso la targa e poi l’avrebbero buttata dal Ponte delle Torri; come pure era stata presa in considerazione la tesi che la stessa fosse in restauro.
In realtà però gli organi competenti, informati del fatto, avrebbero prima appurato che la targa non fosse nelle mani di qualche ditta di restauro del territorio e poi, ricevendo risposta negativa, il Dirigente Culturale Frontalini si è messo in contatto con la Polizia Municipale per sporgere denuncia contro ignoti.
Ma proprio quando si stavano aprendo numerosi scenari su chi e perché avesse fatto un gesto del genere, ecco che l’Ente Culturale Le Vaite ha annunciato tramite una nota che la targa è stata sottoposta ad alcuni interventi di restauro (in collaborazione con gli Amici di Spoleto), iniziati in loco e continuati in laboratorio per una maggior precisione.
Il giallo può dirsi così risolto anche se resta un punto interrogativo: perché, cioè, il Comune non sia stato avvertito prima dell’intervento e perché la direzione responsabile, nell’appurare che nessuna ditta di restauro avesse preso la targa, non abbia pensato proprio a coloro che già tempo indietro avevano contribuito ad un primo intervento di restauro.