Studentesse spoletine conquistano gli atenei di tutto lo stivale

Due venerdì fa, l’atrio della Facoltà di Chimica clinica, forense e dello sport di Torino è stato bloccato/preso d’assalto per qualche minuto da un nutrito gruppo di persone impegnate a farsi fotografare in una posa non propriamente naturale che vagamente ricorda la famosa scultura futurista Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni.

Tra loro scorgiamo diversi volti a noi noti, ragazzi e ragazze di Spoleto e dintorni. E non è un caso. Si è infatti appena svolta la discussione e relativa proclamazione di una delle più promettenti ragazze del nostro comprensorio, Martina Ugolini, laureatasi con votazione 110/110 in Scienze chimiche cliniche, forensi e dello sport (Facoltà di Chimica, appunto) discutendo una tesi dal titolo Sintesi, caratterizzazione e testing di sistemi ossidici finalizzati al drug delivery.

Oltre a fare i complimenti alla neodottoressa, ci viene spontaneo chiedere a lei e ai presenti il significato di tale bizzarra foto di gruppo, scoprendo così che essa rappresenta qualcosa di più di un’improvvisata manifestazione goliardica per festeggiare l’importante evento, poiché ha alle spalle una tradizione quasi decennale.

 A raccontarci tutto è Camil, una cara amica della laureata, nonché coinventrice insieme a Conc, Chiara e la stessa Martina della posa di memoria/ispirazione boccioniana:

“L’idea di questa posizione nasce sui banchi di scuola. Quando infatti tutte e quattro frequentavamo il Liceo Linguistico spesso ci dilettavamo facendo le, come amiamo tutt’ora chiamarle, cosiddette foto “burlone”. E questa posa era una di quelle, la più “normale” probabilmente. Poi i nostri percorsi di studio sono andati differenziandosi, ma ci siamo lo stesso ripromesse di continuare questa tradizione, riproponendola ogni qualvolta noi o qualcuno dei nostri amici raggiunga il traguardo della laurea (vedi foto sotto). E così, dopo Perugia, Narni e Roma, ecco che a Torino abbiamo deciso di coinvolgere anche altre laureate e relativi amici, in parte proprio perché la stessa posizione sembra suggerire quella ascesa professionale che ci auspichiamo possa realizzarsi dopo i molti anni di studio, nonostante i tempi, come ben sappiamo, non siano dei migliori.

In realtà, al di là di significati e interpretazioni, alla base di tutto c’è la voglia di rinnovare, tappa dopo tappa, un’amicizia: un po’ come in 4 amiche e un paio di jeans, solo che invece di passarci lo stesso paio di pantaloni abbiamo optato per una soluzione che sicuramente non ci andrà stretta con il passare degli anni”.

Che dire, mentre nel mondo impazza la moda dei flash mobs e degli harlem shakes, ci fa piacere sapere che alcune nostre concittadine abbiano trovato un modo del tutto originale per celebrare sia l’amicizia che un traguardo così importante come quello appena raggiunto da Martina.

Non ci resta che aspettare la prossima laurea per scoprire quale sarà il prossimo ateneo italiano ad essere conquistato da questa tendenza made in Spoleto

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