Il nostro articolo dell’altro giorno dal titolo Il 21 Aprile Guerra simulata e scoppia…la polemica, che nasceva dalla polemica di un nostro lettore, ha inevitabilmente scatenato a sua volta un’altra polemica, quella degli amanti del softair, che a Spoleto sono in diversi, che hanno preso le difese del loro sport.
Noi, che non abbiamo nulla contro il softair e, vogliamo dare spazio – come facciamo con tutti, e non per “tappare buchi” – ad un commento scritto da una nostra lettrice al fine di dare voce a chi pratica questo sport, spesso malvisto.
Prima però, ci piace anche riportare il commento di un’altra lettrice, che in dialetto spoletino fa un’ottima riflessione: “Quanto c’ete de lamentavve! ma lasciate divertì sti bardasci! Sempre mejo la guerra finta che fasse le bombe in borgo!”
Di seguito il commento di Mariangela:
Sono rarissime le occasioni in cui il softair viene presentato per quello che è, un’attività sportiva innocua. Periodicamente incappiamo in articoli e servizi sensazionalistici (o tappa-buchi?) che descrivono comuni giocatori di softair come “gruppi armati fino ai denti”. Questi articoli/servizi vengono corredati da foto e filmati che quasi sempre portano il lettore/spettatore a due tipi di conclusioni: la conclusione “questa gente è pericolosa/estremista” e la conclusione “questa gente è stupida/immatura”.
Ne’ l’una ne’ l’altra hanno qualcosa a che vedere con il nostro gioco. Quando ci si trova di fronte a questo “giornalismo” si ha subito la certezza di avere a che fare con autori disinformati (se non in malafede) che non hanno alcuna idea di cosa sia il softair. Basterebbe una giornata insieme ad un club serio per rendersi conto di cosa si tratta, ma vorrebbe dire alzarsi dalla poltrona, e magari farsi una passeggiata nei boschi (orrore)…
Dal punto di vista legale è doveroso e necessario precisare che il softair, a prescindere dalla “presentabilità” degli strumenti utilizzati e dalle modalità di gioco, è un’attività dilettantistica che si può praticare affiliandosi a vari enti di promozione sportiva (CSEN, ASI ecc). Ne’ più e ne’ meno del tennis, del calcio, del tiro con l’arco. In Italia esistono numerosissime Associazioni Sportive Dilettantistiche che praticano il softair con regolare tesseramento a questi enti, che a loro volta permettono di comparire nel registro delle ASD del CONI.
Cos’è il Softair in realtà?
Il softair o soft-air (in inglese: airsoft), è un’attività di squadra basata sul movimento tattico. Il softair può essere assimilato anche ad un gioco di ruolo che simula, tramite attrezzature e strumenti appositi, azioni tattiche e strategiche di combattimento in ambienti urbani o boschivi, tra fazioni opposte che devono conquistare obiettivi prefissati.
Il softair è del tutto non violento.
Chi si immagina agguati nel buio, assalti alla baionetta o combattimenti corpo a corpo è del tutto fuori strada. Nel softair, che ci si creda o meno, è assolutamente vietato qualunque contatto fisico con l’avversario. Non usando strumenti di marcatura visibili (tipo i pallini macchianti) ci si basa principalmente sul fair play e sulla correttezza individuale. Ogni giocatore è obbligato ad “auto dichiararsi”, ovvero a manifestare a voce e a gesti la sua eliminazione in conseguenza dell’impatto dei pallini sul corpo e/o attrezzatura, pena la squalifica. E’ anche tenuto a mantenere un atteggiamento di massima correttezza nei confronti di compagni ed avversari, per evitare il rischio di infortuni derivanti da un uso scorretto di attrezzature e protezioni.
Il softair è un’attività di movimento.
Il confronto avviene tra giocatori operanti individualmente e/o aggregati in squadre che sviluppano un punteggio od un vantaggio di gara:
– raggiungendo e/o acquisendo degli obiettivi predeterminati
– superando delle prove tecnico-teoriche
– tentando di porsi fuori gioco a vicenda colpendo l’avversario con i pallini, composti da materiale inerte e/o biodegradabile, sparati dalla propria ASG.
Il softair non prevede l’utilizzo di armi.
Le repliche/ASG ammesse per la pratica del Softair, purchè rispondenti alla definizione tecnica e ai requisiti fissati dalla Legge italiana, sono liberamente acquistabili, utilizzabili e/o detenibili. Le ASG per la loro intrinseca modalità di costruzione e per la fragilità dei materiali impiegati non sono nel modo più assoluto trasformabili in armi da fuoco.
In definitiva il softair:
– si pratica sia in squadra che individualmente. Attraverso una specifica e costante attività teorica, pratica ed educativa promuove le qualità fisiche, morali ed intellettuali proprie di ciascuno dei suoi praticanti.
– coordina le sue finalità sportive con i principi fondamentali dell’amicizia e della solidarietà, senza distinzione di sesso, razza, religione, nazionalità e ceto socio-culturale.
– è una disciplina che rifiuta ogni forma e tipo di violenza nonché l’ideologia della guerra, considerando quest’ultima come circostanza storica e dimensione tecnologica. Ogni Associazione di Softair seria, conscia del particolare ruolo che ricopre nel rimarcare questa differenza, rifiuta di caratterizzarsi con simboli e denominazioni identificativi di reparti, gruppi, associazioni e formazioni militari, para-militari e/o politiche reali, siano esse attuali che del passato.
– è svolto prevalentemente all’aria aperta. I suoi praticanti condividono, senza eccezione alcuna, l’obbligo del rispetto totale della natura e dell’ambiente. Questo avviene non solo evitando di contaminarlo o deturparlo, ma anche prodigandosi per la sua difesa contro qualunque forma di aggressione, segnalando alle autorità ogni violazione delle leggi vigenti.
– accoglie i valori basilari dello sport quali la lealtà ed il fairplay. Specie nelle occasioni competitive deve essere costantemente promosso da tutti il miglior rispetto delle regole, nonché l’imparzialità delle valutazioni che si rendessero necessarie. Lo scopo finale è garantire sempre un confronto sereno e leale tra gli atleti e tutelare, valorizzare ed autenticare la loro prestazione atletica e sportiva.
le parole sono azero, invece di buttare fango su questa attivita’,pensassero ai veri problemi ,che in giro ce ne sono tanti
le parole sono azero, invece di buttare fango su questa attivita’,pensassero ai veri problemi ,che in giro ce ne sono tanti