Perchè distruggere gli animali sequestrati per caccia di frodo?

selvagginaCi arriva questa interpellanza del consigliere provinciale Giampiero Panfili, che in sostanza invita a non distruggere la selvaggina sequestrata per caccia di frodo. Noi ve la riproponiamo: siete d’accordo ?

 

INTERROGAZIONE URGENTE

 

Oggetto: sequestri amministrativi di animali commestibili.

 

Premesso che:

anche la stessa Polizia Provinciale nello svolgimento delle proprie funzioni amministrative di controllo e repressione di eventuali illeciti, si trova spesso nella condizione di dover elevare verbali di accertamento e irrogare sanzioni  nei confronti di pescatori e cacciatori, nonché a rilevare sinistri stradali di cui sono causa animali selvatici.

A latere di tali attività vi è lo specifico obbligo per gli agenti, di procedere al sequestro amministrativo dei mezzi usati per compiere le violazioni accertate, nonché degli animali pescati o cacciati in violazione dei regolamenti. Fatto ciò, in ottemperanza al disposto della Legge Regionale n. 15 del 30.05.1983,  esperite le incombenze di rito, si procede con la alienazione o la distruzione di quanto sequestrato.

Nel caso specifico, si procede con lo smaltimento degli animali (in massima parte pesce e cinghiali), attraverso incenerimento o, nei casi ove possibile, interramento delle carcasse. Delle operazioni viene chiaramente redatto verbale che si allega al provvedimento amministrativo.

 

Valutato che lo smaltimento ha comunque un costo elevato e considerato che, comunque, la distruzione di risorse alimentari va sempre evitata, soprattutto se i denari necessari alle operazioni possono essere più utilmente impiegati per i controlli sanitari sui capi. In questo modo si otterrebbe, da una parte, di evitare la distruzione di risorse alimentari e, dall’altra, un impiego più utile delle risorse finanziarie anche in virtù del fatto che le spese di smaltimento raggiungerebbero parametri vicini allo zero. Gli animali così sottoposti ai controlli sanitari, potrebbero essere inseriti nel ciclo alimentare attraverso le mense comunali e le strutture della Caritas, offrendo un piccolissimo contributo alle politiche sociali.

 

Ciò premesso, valutato e considerato, il sottoscritto Consigliere Provinciale del PDL Giampiero Panfili INTERROGA la SV per sapere se non si ritenga opportuno intervenire in tal senso e se la Provincia non intenda farsi promotrice della proposta nelle sedi opportune.