La paura di perdere la manifestazione più attesa dell’anno è finita. Pacche sulle spalle e sorrisi al termine della riunione che ha visto sul tavolo manager, sindaco ed associazioni di categoria.
Il Comune metterà sul piatto poco meno di € 80.000, le associazioni di categoria tirano un sospiro di sollievo, i cittadini forse meno.
Tanto per cambiare il Comune ha ceduto alla pressione delle associazioni di categoria, cosa che ha fatto più di una volta in questa legislatura: qualcuno ha capito che cosa bisogna fare con la Ztl ad esempio ?
Ora la domanda viene spontanea : da dove arrivano tutti i soldi promessi dal Comune ? 26000 euro, non saranno più a carico dell’organizzazione, ovvero spese di gestione degli spazi pubblici,( un trattamento negato persino alle scuole), sarà tutto a carico del Comune, mentre una parte potrebbe arrivare dalla soppressione o ridimensionamento di alcune manifestazioni considerate minori. Nessun euro verrà da una decurtazione dagli stipendi di dirigenti e segretari generali, quindi, quei soldi, fino a prova contraria, sono quelli di tutti i cittadini.
Una volta la manifestazione voleva significare il grande amore per la nostra città, ora se la collettività non si svena, addio sogni di gloria. Niente da dire sulla bellezza della manifestazione, per carità, ma chi se l’è inventata deve essere in grado di realizzarla.
A questo punto sorge spontanea un’altra considerazione : E’ giusto far gravare sulla collettività una manifestazione, per quanto importante ? Siamo sicuri che un giorno e mezzo di persone che invadono la città con un bicchiere in mano possano essere così decisivi per svoltare un’intero anno di catastrofe economica? Quei soldi non potrebbero ad esempio essere spesi per creare una seria promozione della nostra città per andare a cercare il turismo quello vero e non quello bevi e fuggi?
Ognuno si dia le risposte che crede e tutte saranno degne di essere considerate, meno quella : “a Spoleto non c’è mai niente, leviamo pure questa”. Perchè questo qualunquismo tutto spoletino ha fatto in modo che in questa città non si creasse una cultura vera del turismo seriamente appoggiato sul binomio arte-territorio, aggrappandosi a qualche improvvisato manager che ha spesso creato più danni che vantaggi alla città.
Concludendo, guardiamo le cose con un pò di chiarezza, riportiamole nei giusti binari, non lasciamoci incantare dai salvatori della patria, apriamo gli occhi, per salvare la patria ci vuole ben altro.
Ogni volta che in Comune abbiamo discusso dei vari eventi cittadini (estate spoletina, fine anno, etc.) il ritornello sulla pochezza dei programmi, e’ sempre stato quello della scarsità delle finanze a disposizione.
Altre manifestazioni, comunque attrattive, (vedi Spoleto a Colori), non sono oggetto di discussione perché si finanziano da sole, pagando spesso anche gli spazi pubblici.
Vini nel Mondo e’ inserita nei grandi eventi, essendo una manifestazione a respiro nazionale.
Per poter valutare al meglio la congruità o meno del contributo stanziato dal Comune, occorrerebbe porsi alcune domande:
– E’ ancora attraente a livello nazionale per le case vinicole di pregio, o incominciano ad esserci defezioni allarmanti? Se si, perché ?
– Quali sono i veri numeri di ritorno dal punto di vista turistico?
– Quale particolare beneficio ne traggono le categorie commerciali, rispetto ad altre similari manifestazioni cittadine?
– Il contributo del Comune serve per l’evento nel suo insieme o, in modo preponderante, solo per la notte bianca che, a mio avviso, poco porta alla città?
– Il finanziare Vini nel Mondo, che ha una sua valente regia imprenditoriale, e quindi abituata al rischio d’impresa, quali rinunce future porterà con se per altri impegni ove è richiesto l’intervento del Comune?
Ecco, se le risposte a queste domande dovessero essere positive, ben venga il contributo promesso, anzi, occorrerebbe lavorare di fantasia per accrescerlo.
In caso contrario, pero’, diventa gioco forza rivedere qualcosa!
Ogni volta che in Comune abbiamo discusso dei vari eventi cittadini (estate spoletina, fine anno, etc.) il ritornello sulla pochezza dei programmi, e’ sempre stato quello della scarsità delle finanze a disposizione.
Altre manifestazioni, comunque attrattive, (vedi Spoleto a Colori), non sono oggetto di discussione perché si finanziano da sole, pagando spesso anche gli spazi pubblici.
Vini nel Mondo e’ inserita nei grandi eventi, essendo una manifestazione a respiro nazionale.
Per poter valutare al meglio la congruità o meno del contributo stanziato dal Comune, occorrerebbe porsi alcune domande:
– E’ ancora attraente a livello nazionale per le case vinicole di pregio, o incominciano ad esserci defezioni allarmanti? Se si, perché ?
– Quali sono i veri numeri di ritorno dal punto di vista turistico?
– Quale particolare beneficio ne traggono le categorie commerciali, rispetto ad altre similari manifestazioni cittadine?
– Il contributo del Comune serve per l’evento nel suo insieme o, in modo preponderante, solo per la notte bianca che, a mio avviso, poco porta alla città?
– Il finanziare Vini nel Mondo, che ha una sua valente regia imprenditoriale, e quindi abituata al rischio d’impresa, quali rinunce future porterà con se per altri impegni ove è richiesto l’intervento del Comune?
Ecco, se le risposte a queste domande dovessero essere positive, ben venga il contributo promesso, anzi, occorrerebbe lavorare di fantasia per accrescerlo.
In caso contrario, pero’, diventa gioco forza rivedere qualcosa!
non so chi ha scritto l’articolo perchè non è firmato, ma gli faccio i miei complimenti. Dopo tanti stucchevoli apprezzamenti, finalmente qualcuno parla chiaro e mette nero su bianco che una cosa è organizzare una manifestazione , un’altra è fare il salvatore dell’economia spoletina. Le strategie, come giustamente viene detto nell’articolo, per tirare fuori dal baratro questa città, prescindono, non me ne voglia , Il Sig. Casali, che ha cercato di mettere le associazioni di categoria contro il comune, mostrando tutto il suo “amore” per la città. E’ giusto che un imprenditore faccia il proprio dovere e i propri interessi , senza farli passare per un regalo a Spoleto.Ha ragione l’articolo, spoletini apriamo gli occhi.
non so chi ha scritto l’articolo perchè non è firmato, ma gli faccio i miei complimenti. Dopo tanti stucchevoli apprezzamenti, finalmente qualcuno parla chiaro e mette nero su bianco che una cosa è organizzare una manifestazione , un’altra è fare il salvatore dell’economia spoletina. Le strategie, come giustamente viene detto nell’articolo, per tirare fuori dal baratro questa città, prescindono, non me ne voglia , Il Sig. Casali, che ha cercato di mettere le associazioni di categoria contro il comune, mostrando tutto il suo “amore” per la città. E’ giusto che un imprenditore faccia il proprio dovere e i propri interessi , senza farli passare per un regalo a Spoleto.Ha ragione l’articolo, spoletini apriamo gli occhi.